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Quando Pipsqueak ci ricordava come salvare il mondo

1 ' di lettura

Di terra desolata ne parlava già nel 1997 (anno della sottoscrizione del Protocollo di Kyoto) Pipsqueak, nel suo pianeta da salvare. La sigla è indimenticabile per tutta quella generazione che guardava cartoni bidimensionali senza You Tube e digitale terrestre. La domenica mattina su Rai 3 questo curioso personaggio metà animale metà uomo, dai capelli verdi e con la coda, raccontava ai più piccoli diversi modi per salvare il suo piccolo pianeta – che evidentemente era il nostro pianeta Terra.

Il pianeta di Pipsqueak in originale Pipsqueak’s Planet è stata una serie animata educativa spagnola prodotta dallo studio Cromosoma e basata sui libri scritti e disegnati dal catalano Josè Martin Gris. In ogni episodio il protagonista risolve una delle tante questioni ambientali discusse nei grandi tavoli green dei palazzi europei. Come faccio a consumare meno acqua? Esistono energie alternative e sostenibili? Fino a quello più discusso: “Come combatto il cambiamento climatico?” Più di vent’anni fa la sofferenza della terra era già tema discusso, eppure sono evidenti i continui peggioramenti dovuti ad una crescita della popolazione e al continuo consumo delle risorse, in maniera sempre più impattante.

Pispsqueak risolve l’inquinamento

«Sul pianeta di Pipsqueak non c’è quasi più aria pulita, non si riesce a respirare, bisogna fare qualcosa». Con la voce fuori campo di Antonella Rinaldi (doppiatrice di Lois Griffin), iniziamo la puntata tipo. «Cosa si può fare?» Si chiede insieme ai suoi pesci Pipsqueak. In maniera costruttiva propone quindi delle soluzioni: scegliere di viaggiare in treno, usare spray che non danneggiano l’atmosfera, prima di comprare un frigo o un condizionatore assicurarsi che siano ecologici. Il linguaggio è semplice e diretto, gli occhi di Pipsqueak sono stanchi di tutta quella distruzione dell’ambiente e allora si concentra su “ciò che si può fare per”. «In una città dovrebbero esserci molti spazi verdi, fabbriche ecologiche e meno automobili» – conclude sorridente il ragazzo che ama il pianeta.

Pipsquak

Non solo Pipsqueak

Il pianeta di Pipsqueak non è l’unico cartone a sfondo ambientale, c’è anche la famiglia dei Barbapapà, esseri a forma di pera coloratissimi. Proprio il colore suggerisce oltre a quello ecologico, anche il tema della diversità. Il cartone animato è la versione filmica della serie di libri per bambini creata da Annette Tison e Talus Taylor. Significativo è l’episodio in cui si tenta di salvare gli abitanti del loro mondo dalla prepotenza delle ruspe che evocano la crescente industrializzazione. Senza social network e profili social precoci imparavano così i bambini degli anni novanta registrando con una videocassetta VHS gli episodi preferiti.

Giorgia Persico

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