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Dopo quasi un quarto di secolo, il mago ufficiale della Nuova Zelanda è stato licenziato. Lo stregone ottantottenne – tale Ian Brackenbury Channell – era stato nominato dal Consiglio comunale di Christchurch nel 1976. Per tutto questo tempo, è stato l’unico mago statale del mondo.
Ma chi è davvero quest’uomo? Qual è la sua storia?
Chi è il mago ufficiale della Nuova Zelanda
Ian Brackenbury Channell – già il nome sembra inventato da qualche scrittore fantasy – è un signore inglese nato a Londra nel 1932. Dopo essere stato aviatore ed essersi laureato honoris causa in sociologia e psicologia, nel ’67 venne assunto dall’University of New South Wales, a Sydney. Leggendo le “avventure” del suo sito, si scopre che convinse l’Università di Melbourne a nominarlo “Cosmologo, Opera d’Arte Vivente e Sciamano” ufficiale dell’ateneo. Il direttore della National Gallery di Victoria – il sito dice che ci sono dei documenti – riconobbe il suo valore unico come opera d’arte vivente.
Nel 1974, il signor Channell si trasferì a Christchurch, in Nuova Zelanda, dove cominciò a fare discorsi pubblici nella piazza della cattedrale. Sebbene il consiglio comunale fosse deciso a impedirgli di proseguire oltre con le sue profezie – diceva di essere un messaggero di leggerezza, amore e logica e che i suoi nemici sarebbero morti strozzati dalla loro stessa paranoia –, la gente lo adorava, tanto che il comune dovette cambiare idea e nominarlo “mago di Christchurch”.
Durante gli anni da mago, fra le altre cose, litigò con la compagnia telefonica neozelandese per il colore delle cabine, giocò nella squadra locale di rugby, recitò nel film Sotto un tetto di stelle, si sottrasse più volte al censimento e fece la danza della pioggia nell’entroterra australiano per porre fine alla siccità. Nel 1990, infine, il primo ministro dell’epoca – Mike Morre – gli chiese di diventare il mago ufficiale della Nuova Zelanda; in una lettera intestata gli spiegò che “ci saranno problemi di magia, di benedizioni, di maledizioni e altre cose sovrannaturali che vanno oltre le competenze di un mero primo ministro”. La sua paga era di 16mila dollari all’anno.
Perché è stato licenziato?
Di base, perché ormai non serve più a niente. Il consiglio comunale di Christchurch, infatti, gli ha inviato una lettera in cui lo ringraziano, gli spiegano che non lo pagheranno oltre e che può formalmente considerarsi licenziato. Sul Guardian si può leggere che il mago “sarà sempre parte della nostra storia”, ma ormai non rientra più nei piani per la “città vibrante, diversa, moderna e attraente” che Christchurch vuole essere.
Negli ultimi anni, comunque, Channell aveva cominciato a farsi vedere molto di rado. Il mago sostiene che la colpa è del consiglio – secondo lui l’hanno escluso non considerando le sue idee per migliorare la comunità –, e poi aggiunge che l’hanno licenziato perché “non gli piaccio, sono vecchi e noiosi burocrati, tutti mi adorano e odiano loro”. Tuttavia, quando gli hanno chiesto se avrebbe maledetto il consiglio, lui ha risposto che preferisce inviar loro “bei sogni, tanta salute e la speranza che diventino più umani”. Secondo Channell, inoltre, la gente comune si ribellerà a questa decisione, anche se negli ultimi anni era diventato un personaggio piuttosto scomodo.
Sul suo sito – scritto in terza persona ma probabilmente vergato dal mago stesso – si possono leggere diversi suoi pensieri sui più svariati argomenti. In uno dei tanti, dice che “negli ultimi anni un nuovo gruppo di donne ha messo in discussione l’autorità degli uomini. Si fanno chiamare femministe e dicono di essere anti-sessiste. Queste donne sono paradossalmente sessiste. La loro ossessione puritana per gli orrori del Patriarcato è molto simile a quella dei fondamentalisti religiosi per il Diavolo”.
Per avere un’idea più completa
Channell non è l’unico mago del mondo. Il noto fumettista Alan Moore, per esempio, già da diversi anni si è proclamato mago e veneratore del dio-serpente Glicone, mentre la Storia è stata piena di occultisti, da John Dee ad Aleister Crowley. Channell, con le sue profezie, le maledizioni e i riti propiziatori per la pioggia, si inserisce in un filone sotterraneo ma potente tutto da scoprire.
Sul sito di cui si diceva prima – decine e decine di pagine con un inquietante e fastidiosissimo scampanellio intermittente di sottofondo – si possono leggere le sue imprese, il suo curriculum, le sue idee. Chi avesse voglia di accecarsi con scritte in corsivo su fondo fotografico – e avere poi la tentazione di cavarsi gli occhi per i suoi pensieri sulle donne –, può scoprire un mondo fatto di spiriti, incantesimi e rituali.
Alessandro Mambelli
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