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A che punto siamo con la riapertura di cinema, teatri e palazzetti?

4 ' di lettura

Era il marzo 2020 quando cinema, teatri e palazzetti – insieme a tutti gli alti posti in cui si faceva musica e spettacolo – chiusero per il Covid-19. Dopo allentamenti e richiusure, riaperture e limitazioni, tutti questi luoghi stanno lentamente tornando alla normalità, affrontando mese dopo mese nuove sfide. Ma a che punto siamo? Come stanno i cinema? E la musica dal vivo?

Le riaperture del Cts

Nella giornata di ieri, il governo ha firmato il nuovo decreto circa le capienze di cinema, teatri, palazzetti e affini. In particolare, nei cinema e in tutti gli altri luoghi al chiuso, dall’11 ottobre, si può raggiungere il 100%. Finora era il 50%, e il Cts aveva proposto l’80% . Per quanto riguarda le discoteche, invece, il limite è del 75% all’aperto e del 50% al chiuso. Il Green Pass sarà obbligatorio per accedere ad ognuno di questi luoghi, così come il distanziamento e l’uso delle mascherine.

Ottime notizie, ovviamente, soprattutto per gli esercenti e i lavoratori del mondo dello spettacolo – tutti troppo spesso dimenticati durante questa pandemia. Fino a qualche giorno fa, per molti di loro erano misure ancora insufficienti. In altri Paesi sono stati fatti esperimenti di varia natura, concerti a capienza massima e senza mascherine, mentre in Italia – semplicemente – no. Tantissimi artisti, dai Pinguini Tattici Nucleari a Fiorella Mannoia, avevano lanciato appelli e invocato aiuto, ma finora l’unica cosa che sembravano aver ottenuto era stato un graduale allargamento delle percentuali di accessi consentiti.

Emblematico, in questo scenario, è stato il caso del Circolo Magnolia di Milano.

Il Circolo Magnolia, simbolo dei tanti club dimenticati

Il locale, dove si suona musica dal vivo e che negli anni ha visto esibirsi gli artisti più disparati, aveva annunciato un paio di settimane fa che con le disposizioni dell’epoca era impossibile, per loro, continuare a stare aperti come al solito. Si legge su Rolling Stones: “L’unico modo con cui rivedrete le nostre porte aperte sarà quando il green pass ci darà la possibilità di riempire il Magnolia a piena capienza. Questo è l’unico modo in cui può davvero vivere la musica nel nostro locale”. Le spese da sostenere per un concerto, insomma – luci, strumentazione eccetera –, non sono copribili se a pagare è solo una percentuale del pubblico che potrebbe entrare nel locale, e questo vale per qualsiasi club, stadio o palazzetto.

Il 16 e il 17 ottobre, però, il Circolo Magnolia ospiterà l’evento Tough As You, “un’iniziativa/piattaforma che ha l’obiettivo di sostenere, finanziare ed aumentare l’accesso alle opportunità creative per i talenti musicali emergenti” – come si legge sul loro profilo Instagram. Sotto lo stesso post, il Circolo scrive: “Pochi giorni fa abbiamo lanciato un grido, per far sentire ancora una volta la nostra voce di fronte all’incertezza che avvolge tutto il comparto della musica dal vivo. Questa voce è stata ascoltata non ancora da tutti, sicuramente da molti, ma soprattutto da @drmartensofficial e @miami_fest che hanno scelto di investire nel Circolo Magnolia, prendendosi in carico tutti i costi di allestimento del nostro palco invernale che da troppo tempo non vede la luce”.

Ora che gli accessi sono consentiti al 100% anche in locali come il Circolo Magnolia, si spera che la musica dal vivo possa tornare a suonare davvero.

A che punto siamo con le riaperture dei cinema?

Durante i lockdown più duri, molti film hanno saltato l’uscita in sala per approdare direttamente in streaming. In Italia è successo all’ultimo film di Carlo Verdone, è successo a “Soul” della Pixar, è capitato anche a blockbuster come “Bloodshot”. Sembrava quasi, insomma, che lo streaming fosse pronto a uccidere il cinema così come si paventava già da tempo – e invece no.

Da quando i cinema hanno riaperto in maniera più stabile, gli incassi hanno dimostrato come le persone amino il grande schermo, e come l’esperienza della sala sia ancora preferibile rispetto alle piattaforme streaming – almeno quando un film si trova solo lì. Simbolico è il caso dell’ultimo film di James Bond, “No Time To Die”, uscito in Italia il 30 settembre.

Il caso Bond e gli altri successi al botteghino

L’ultimo film di Daniel Craig nei panni di Bond è stato la prima vittima del Covid: previsto per aprile 2020, è stato rinviato varie volte prima di poter uscire. Sarà perché era atteso da tanto o sarà perché Bond è Bond, ma la pellicola – nel weekend di esordio – ha incassato 121 milioni di dollari. E questo senza essere ancora uscito in Cina e negli Usa! Giusto per fare un paragone, il film-evento “Dune” ha incassato 100 milioni negli stessi mercati, ma l’ha fatto in due settimane, non in tre giorni.

Secondo BoxOfficeMojo.com, il sito più attendibile riguardo ai botteghini, “Dune” ha incassato 103 milioni in due settimane, Bond 121 in tre giorni

L’altro grande caso dell’ultimo weekend è “Venom 2”. Il film Sony con protagonista l’antieroe del mondo di Spiderman, nel fine settimana di esordio casalingo, ha incassato la bellezza di 95 milioni di dollari. Il primo film, uscito quando la pandemia non era neanche un’ipotesi, esordì in America con 80 milioni nel primo weekend. A fine programmazione ne incassò ben 800. Certo, il numero di cinema in cui è uscito è stato enorme, segno che in ognuno non ha incassato moltissimo, ma alla fine quello che conta è il totale.

Quasi tutti gli esperti sono d’accordo nell’affermare che, in tempi pandemici, 300 milioni al botteghino possono essere considerati un successo: “Shang-Chi” e “Black Widow”, film Marvel, hanno incassato rispettivamente 387 e 380 milioni; “Godzilla vs Kong” 460. Fino a pochi giorni fa, i botteghini multimiliardari a cui eravamo abituati sembravano solo un ricordo – “Avengers: Endgame”, il secondo maggior incasso della storia, è uscito solo due anni fa –, ma ora sembrano non essere mai andati via. I trionfi di Bond e di “Venom 2” sono incassi “non-pandemici”, dimostrazione del fatto che il cinema – anche con le limitazioni del caso – è ancora vivo e frequentato.

Escludendo “Hi, Mom” e “Detective Chinatown 3”, film cinesi usciti solo in Cina, tutte le altre pellicole hanno fermato la loro corsa intorno ai 300 milioni (escluso “Fast & Furious 9”).

Che possa finalmente tornare a respirare? La prova del nove sarà l’inverno, con l’uscita di film come “Spiderman – No Way Home” e “Matrix Revolutions” – successi annunciati che devono mantenere le aspettative.

Alessandro Mambelli

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