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Chi vuol essere commissario

1 ' di lettura

La Calabria è alla disperata ricerca di un commissario alla sanità competente: chi sarà il prossimo? Il problema non sarebbe tanto capire “chi” verrà scelto, piuttosto “come”.

Nell’arco di dieci giorni abbiamo assistito, in successione, ad un commissario che si dimentica di essere responsabile del piano antiCovid (Saverio Cotticelli), un altro che minimizza l’utilità delle mascherine (Giuseppe Zuccatelli) ed un altro ancora che si svincola attraverso dinamiche da salotti televisivi -mia moglie non vuole trasferirsi – (Eugenio Gaudio). Un ruolo del genere implica responsabilità e senso del dovere, ma allora come hanno fatto persone di questo tipo a ricoprire una carica così importante?

Il problema principale è la procedura di nomina: essa avviene direttamente dal Consiglio dei ministri e l’unico requisito necessario per ricevere l’incarico è l’aver maturato almeno sette anni di esperienza come dirigente. L’ambito in cui si è esercitata la professione non è importante, si tratta quindi di una scelta esclusivamente politica, ma in questo modo, oltre a rischiare di scegliere la persona sbagliata, si scredita in essere la componente meritocratica.

Il discorso riguarda le competenze: se un medico non può esercitare la professione di avvocato e viceversa, per quale motivo in ambito dirigenziale la regola non dovrebbe valere? Il sistema necessita di una riforma, non è possibile diventare commissario alla sanità dopo aver passato una vita come Generale dei Carabinieri o come Rettore dell’Università. Nessuno mette in dubbio le capacità, ma si tratta di cariche amministrative parallele, l’onestà ed i risultati ottenuti in esperienze precedenti non rappresentano una garanzia di successo. Una soluzione potrebbe essere quella di limitare il potere decisionale del Governo attraverso un concorso pubblico: sorgerebbero nuove problematiche, ma se non altro potrebbero essere stabiliti a priori i requisiti necessari per essere nominati e la componente politica risulterebbe meno rilevante.

La verità è che questa fantastica regione oltre ad essere custode di immense bellezze ha storicamente un grande difetto: trovarsi praticamente in mezzo – nel vero senso del termine – tra Stato e Mafia. La sanità pubblica rappresenta da sempre la principale fonte di guadagno della criminalità organizzata e sovvertire la situazione non è affatto semplice. Per questa ragione la figura di commissario dovrebbe essere ricoperta come ha suggerito Nicola Grattieri “da una persona competente e dalle origini calabresi, una persona che abbia vissuto sulla propria pelle le conseguenze della malavita e sappia come muoversi sul territorio”. Per questo la prospettiva più intrigante potrebbe essere proprio lui. Ha dedicato la sua vita a combattere la ndrangheta. Insomma, una persona dal valore indiscusso abituato a combattere in prima linea. Solo uomini di tale spessore possono ridare smalto alla sanità calabrese.

Di Stefano Dondi

2 Comments

  1. Rosita Van eden Rosita Van eden 28 Novembre, 2020

    ieri non prendeva bene la linea, oggi l’ho riletto, non perchè sono tua nonna, ma ti spieghi in modo proprio speciale, complimenti, hai delle capacità, che spero che anche altri le vedano, e intrapendi la carriera per cui hai studiato tanto, e di cui sei portato, oltre alla tua memoria, che ho sempre ammirato

  2. Maradoneide - SALGO AL SUD Maradoneide - SALGO AL SUD 29 Novembre, 2020

    […] Chi vuol essere commissarioChi vuol essere commissarioBy RedazioneLa Calabria è alla disperata ricerca di un commissario alla sanità competente: chi sarà il… […]

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