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Per parlare del presente a volte bisogna viaggiare anche nel passato, per capire l’Italia a volte occorre “fuggire” su un’isola.
Ma il rischio è che poi manchi
qualcosa, all’analisi e a sé stessi. Così la cosa migliore è andarsene e allo stesso tempo restare, seguire le vicende della nostra confusa Italia e allo stesso tempo staccarsene. Come fare? Semplice: occorre essere in due, con la consuetudine intellettuale e amicale di chi può discorrere a centinaia di chilometri di distanza ma con la sincerità di chi si guarda negli occhi.
Così, l’ex sindaco di Cortona Tito Barbini e il giornalista-scrittore Paolo Ciampi si scambiano virtuali messaggi in bottiglia, che il mare lo solcano istantaneamente grazie alle tecnologie ma senza nulla togliere al fascino di una conversazione che parte da un’isola.
Astypalea, isola greca, è perfetta per chi cerca una fuga. Ma è perfetta anche per…aver nostalgia, del nostro splendido ma oggi peggiorato Paese. Ed è perfetta perfino per qualche senso di colpa, come talvolta è inevitabile dopo la fuga.
Il dialogo a distanza viaggia sempre ad alto livello, con riferimenti storici e culturali sempre attualissimi e fecondi di spunti: come quando l’anonimo ateniese che voleva cacciare Aristide è rappresentato come un progenitore degli haters di oggi. Omero, Salgari, Don Chisciotte, Pasolini, Saramago e ovviamente Ulisse accompagnano – fra gli altri – la conversazione, virtuale ma quanto mai vera e viva.
A quali riflessioni finali porta lo scambio fra i due amici, ovviamente, lo lasciamo scoprire al lettore. Ma quello che si può tranquillamente anticipare è che si esce dalla lettura con lo stesso ossimorico sentimento: la voglia di viaggiare, anche per aumentare le nostre conoscenze, e la voglia di restare, per provare a fare la nostra parte per un Paese migliore.
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