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L’enigma dello scorpione, pronti a giocare?

2 ' di lettura

Quinto romanzo di Riccardo Pedraneschi, edito Massimo Soncini Editore, L’enigma dello scorpione racconta una nuova e avvincente sfida per il commissario Luigi De Pedris.

Il Vicolo delle Carrozze

L’enigma dello scorpione, tra le opere della collana Giallo Parma, ha come incipit La rana e lo scorpione, favola di Esopo e metafora strettamente legata alla vita amorosa del protagonista che deve fare i conti non solo con i suoi problemi di coppia, ma anche e soprattutto con un omicidio che lo metterà a dura prova.

Il delitto farraginoso di cui si occuperà è quello di un avvocato, Enea Orsini, uomo stimato, ma con una vita ingarbugliata. Ucciso da tre colpi d’arma da fuoco, il corpo dell’uomo inerme viene trovato nel Vicolo delle Carrozze accanto a un misterioso indizio.

A fare da cornice al contesto saranno due elementi chiave che serviranno al commissario per risolvere il caso: le carte del mercante in fiera, con le quali l’omicida cerca di stuzzicare la bravura di De Pedris e le contrade senesi.

L’autore, infatti, grande appassionato non solo del genere poliziesco, ma anche di Siena e delle sue tradizioni, tra cui il Palio, ha voluto rendere omaggio alla città con il testo del suo ultimo libro.

Un gioco tra fantasia e realtà

La Trama procede con un ritmo scorrevole accompagnato da un dialogo semplice, mirato a un pubblico messo a proprio agio grazie anche ai vari modi di dire del gergo nostrano.

 Il giallo, inoltre, appare attuale anche grazie ai continui accenni al periodo pandemico appena trascorso, e alla bravura, da parte di Pedraneschi, nel mescolare fatti e personaggi di fantasia ed episodi di cronaca realmente accaduti, come la scomparsa del piccolo Gioele.

La chicca del romanzo è data dall’intenzione, da parte dell’autore, di far partecipare il lettore alla risoluzione del caso. Ci sono degli schemi che aiutano quest’ultimo a fare mente locale tra indizi e indiziati.

Superflui invece alcuni accenni ad altri argomenti come il Campionato di guerra del 1944 e gli apprezzamenti a una nota cantante dei giorni nostri seguiti dal testo di una hit dell’estate:  tutti elementi che potevano essere evitati poiché sviano l’attenzione del lettore dal tema principale, ma che sicuramente rendono il testo più leggero.

La risoluzione del caso è apprezzabile, grazie a un gioco d’astuzia dell’autore che, anche in questo caso, riesce a introdurre la quotidianità nel romanzo, caratteristica apprezzata dal lettore che in qualche modo si sente partecipe di fatti che vive giornalmente.

L’enigma dello scorpione si conclude con le note dell’autore, con le quali spiega alcune scelte stilistiche che si ricollegano alla favola di Esopo nell’introduzione. Infine, nell’appendice introduce qualche pagina del suo romanzo, Fritto misto alla piemontese, arrivato tra i finalisti del Premio Letterario “In sapori del giallo”, patrocinato da Il Giallo Mondadori.

Laura Lipari

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