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La continuità territoriale è salva (per ora)

3 ' di lettura

Le discussioni cadono sempre nello stesso periodo. Quello estivo. Dove il caldo, le spiagge e i turisti occupano la tela di una cornice chiamata Sardegna. Il centro dell’Italia per tre mesi all’anno, quelli estivi, dove tra una “bandiera blu” e i soliti servizi dalle spiagge torna alla luce un problema enorme: quello dei trasporti. Ogni anno ci si lamenta dei soliti rincari dei biglietti di navi e aerei per raggiungere l’isola. E tutto finisce lì. Come ogni anno. Quello che però forse in pochi sanno è che il problema dei trasporti e della continuità territoriale non riguarda solo il periodo estivo. E soprattutto non riguarda solo i ‘poveri’ turisti, ma anche gli abitanti della Sardegna.

Il comunicato della Regione Sardegna che assegna le rotte per la continuità alla compagnia spagnola Volotea

La continuità territoriale, nata con lo scopo di tutelare il trasporto di tutti coloro che vivono in zone lontane, rischiava di diventare un terribile boomerang per i trasporti da e per la Sardegna. Dopo settimane di incertezza, accordi sfumati e proposte non all’altezza, si è arrivati finalmente al 15 ottobre con una certezza. La compagnia Volotea, inizialmente esclusa dal bando per una documentazione giudicata carente, è tornata in gara e si è aggiudicata le rotte della continuità territoriale fino al 14 maggio del 2022. Si passerà da una compagnia italiana (Alitalia) a una estera con sede a Barcellona. Volotea riuscirà ad offrire un servizio di trasporti adeguato?

Cos’è la continuità territoriale?

La continuità territoriale è un servizio pubblico che ha come obiettivo quello di garantire servizi di trasporto ai cittadini che abitano in regioni lontane oppure complicate da raggiungere. Tutto questo permette di mantenere un livello di connessione e coesione con tutte le altre regioni del paese. In Italia è applicata solo in Sicilia e Sardegna, ma in modalità diverse.

Per la Sardegna, la continuità territoriale è applicata all’intera regione, mentre in Sicilia solo nelle isole minori di Pantelleria e Lampedusa. È importante per la popolazione sarda che vede nella continuità l’unica possibilità per non rischiare di rimanere isolati. O con la sola possibilità di spendere per un biglietto aereo più soldi del dovuto.

L’aeroporto di Cagliari – Elmas

La regione Sardegna ha presentato un bando di emergenza della durata di sette mesi per evitare l’interruzione della continuità territoriale. Alla scadenza del 29 settembre e all’invito di partecipazione si sono presentate sono due aziende su 12: Volotea e ITA. Quest’ultima prenderà il posto della ormai defunta Alitalia a partire dalla metà di ottobre.

Le compagnie hanno presentato una proposta per ognuna delle 6 rotte per la continuità territoriale (Cagliari-Roma, Cagliari-Milano, Alghero-Roma, Alghero-Milano, Olbia-Roma, Olbia-Milano), e sono state valutate dalla commissione di gara. Qualche settimana fa, però, la documentazione di Volotea è stata giudicata carente dall’assessorato regionale dei trasporti. Esclusa in un primo momento dal bando e con la sola ITA ancora in corsa ma lontana da un concreto accordo, il 13 ottobre l’assessorato dei Trasporti – come si legge dal comunicato della Regione Sardegna – ha disposto l’esecuzione d’urgenza del servizio, in modo da limitare al massimo i disagi per gli utenti. “L’esecuzione d’urgenza del servizio” si può tradurre con “abbiamo trovato una soluzione in extremis”.

Le conseguenze del fallimento di Alitalia

Queste conseguenze sono direttamente collegate con la vicenda di Alitalia. La compagnia è fallita nonostante i numerosi prestiti stanziati dallo Stato per salvarla. Tutto questo è servivo solo a prolungare l’agonia di una azienda la cui fine era già stata decisa da tempo. Con il decreto-legge “Cura Italia” è stata infatti autorizzata la costituzione, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, di una nuova società di trasporto aereo passeggeri e merci, Italia Trasporto Aereo S.p.A, che subentrerà ad Alitalia. Il cambio con questa nuova società non prevedeva però che ITA rilevasse anche le rotte di navigazione precedentemente stipulate con Alitalia. E con la morte di Alitalia le conseguenza per la continuità territoriale sarda sarebbero state elevate.

Il fatto che l’assessorato ai trasporti abbia trovato una soluzione a poche ore dalla chiusura delle attività di Alitalia lascia comunque i sardi con preoccupazioni e tanti punti interrogativi. Volotea sarà migliore o peggiore di Alitalia? Ci saranno i presupposti tra sette mesi per continuare con loro oppure si dovrà trovare una nuova compagnia per le rotte senza mandare i trasporti nel caos?

Le navi salpano…per non tornare più

Se di per sé questa situazione è già abbastanza problematica per i sardi, oltre la continuità territoriale si incastrano i problemi delle rotte di navigazione. Dal 13 settembre 2021, una delle tratte più note e utilizzate dai sardi via mare, quella di Cagliari – Civitavecchia con la compagnia di navigazione Tirrenia, non esiste più. Una situazione nata dalla scadenza della convenzione nel luglio di quest’anno con lo Stato italiano e non più rinnovata. E qui il mercato libero entra in gioco.

Probabilmente senza l’accordo per malumori e senza la convenzione questa tratta non era più economicamente accettabile. Gli ultimi traghetti sono salpati la sera del 12 settembre, e non sono previsti altri viaggi in futuro per Civitavecchia. Attualmente al porto di Cagliari, il punto di riferimenti per chi abita nel sud della regione, è presente solo la tratta Cagliari – Palermo della Grimaldi.

Un traghetto della Tirrenia al porto di Cagliari. La rotta Cagliari – Civitavecchia da parte della compagnia non esiste più da metà settembre

Chi si ritrova in difficoltà è la popolazione sarda, isolana e isolata dal resto d’Italia. E per chi viaggia per lavoro, studio e salute, da e per la Sardegna questo non può essere accettato. Abitare in Sardegna non deve essere uno svantaggio per nessuno, e lo Stato dovrebbe anzi tutelare questa lontananza. Un consiglio: evitare tra sette mesi un’altra soluzione “in extremis”.

Andrea Cicalò

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