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Borgo nuovo: bellezza che si consuma

1 ' di lettura

fonte: Antonino Costa

La seconda circoscrizione più popolosa di Palermo dagli anni ‘60 ad oggi

Edifici in serie, squadrati, case popolari senza acqua corrente su immense distese di pianura, così nasce il quartiere di Borgo Nuovo a Palermo negli anni’60. Cosa è successo poi? I bambini giocano ancora a calcetto davanti alla chiesa di S. Chiara, le signore non hanno smesso di controllare i passanti dal balcone e gli anziani continuano a recarsi al centro sociale.  Qualcosa però è cambiato. Il vento non scuote più le fronde degli alberi di Viale piazza Armerina, abbattuti per far posto alle rotaie del tram che squarciano la strada.

L’importante è avere un piano

Borgo Nuovo
fonte: Alfredo Principe

Sebbene Palermo, negli ultimi cinquanta anni, ha avuto un incremento demografico, il quartiere di Borgo Nuovo, dal 2001 al 2011, ha subìto, a livello demografico, delle perdite significative. Dal 1958 il boom demografico ha fatto nascere nella città l’esigenza di “zone residenziali” creando posti per 20.000 cittadini nelle periferie. Ad oggi, – tra piani per l’edilizia economica e popolare, programmi costruttivi, lottizzazioni, contratti di quartiere, PRUSST e PRU- , il quartiere si è sempre più cementificato in un’area urbana popolare che lascia poco spazio al verde. Sulla Conca d’Oro è stato edificato, nel 2006, un centro commerciale al fine di far muovere l’economia delle periferie abbandonate, ricolme di abusivismo e piani edilizi fallimentari, sopravvissute solo grazie all’artigianato.

Densità di popolazione di Borgo Nuovo in rapporto a quella della città di Palermo dal 1971 al 2011.
Fonte: ISTAT. Non sono stati ricostruiti in seguito alla digitalizzazione degli elenchi successiva al 2011.

Tutto cambia, ma noi no

Quando è stato l’inizio della fine? Qual è stata la causa dell’abbandono? L’ attacco al territorio, l’abusivismo edilizio e le oltre 1000 famiglie rimaste senza casa nel 2014 hanno contribuito alla creazione di un degrado sempre maggiore. Il profumo degli alberi di limone, negli anni ha lasciato posto all’odore di rifiuti depositati, stagnanti, accumulati nelle piazze e agli angoli delle strade, la criminalità e la microcriminalità agiscono quasi totalmente indisturbate e ciò ha portato alcune famiglie ad abbandonare il quartiere.  La diminuzione  della densità di popolazione ha diverse motivazioni sociali ed economiche, ma come in molte periferie del sud si cresce presto, si figlia presto, presto si invecchia e tutto viene dimenticato.

Il profumo di limone non sostituirà quello di rifiuti bruciati. Chi si sente abbandonato dalle istituzioni spesso si arrende al degrado creandone a sua volta. Il fuori rappresenta uno spazio che sentiamo non ci appartenga e tendiamo ad averne poca cura, soprattutto se la percezione è che non interessi nemmeno a chi dovrebbe occuparsene in prima persona. 

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