“Pieni di PFAS": scatta il nuovo allarme nei supermercati per questi prodotti, massima attenzione
Il nuovo allarme per la salute dei consumatori

L’attenzione a questi aspetti può contribuire a ridurre l’impatto ambientale pur mantenendo un’efficace igiene orale quotidiana.
Un recente studio indipendente tedesco ha riacceso i riflettori sui rischi legati all’uso di alcuni prodotti per l’igiene orale, in particolare sul filo interdentale.
L’analisi, condotta da Oekotest su 54 campioni, ha evidenziato la presenza di sostanze dannose come i PFAS, sostanze perfluoroalchiliche altamente persistenti e potenzialmente nocive per la salute e l’ambiente. Solo 17 prodotti hanno superato le prove senza riserve, mentre molti altri sono stati segnalati per la presenza di materiali controversi come cere derivate dal petrolio e polimeri sintetici.
La questione ambientale e sanitaria legata ai PFAS nel filo interdentale
I PFAS, spesso definiti “sostanze eterne” per la loro estrema resistenza alla degradazione, sono al centro di un crescente allarme globale. Tra questi composti, il PTFE (politetrafluoroetilene), noto anche come Teflon, viene comunemente utilizzato come componente del filo interdentale per la sua elevata scorrevolezza negli spazi dentali più stretti.
Tuttavia, la sua natura fluorurata e la difficoltà di smaltimento lo rendono problematico dal punto di vista ambientale. Nel test, 11 dei 54 prodotti analizzati contenevano PTFE, tra cui marchi noti come Curaprox, GUM Easy Floss, e Oral B.
Oltre ai PFAS, è stata rilevata la presenza di cere petrolifere, come paraffina e cere microcristalline, utilizzate per migliorare la scorrevolezza del filo cerato. Questi derivati del petrolio possono contenere MOAH (idrocarburi aromatici da oli minerali), sostanze potenzialmente cancerogene che il test sconsiglia assolutamente per il contatto orale.
Anche alcuni rivestimenti in polimeri sintetici sono stati individuati, con il rischio che durante l’uso si possano staccare e contaminare le acque reflue.
Materiali alternativi e consigli per una scelta consapevole
Nonostante il problema ambientale, il filo interdentale resta uno strumento fondamentale per una corretta igiene orale, soprattutto per rimuovere la placca nelle zone dove lo spazzolino non arriva, che rappresentano fino al 40% della superficie dentale.
Il test suggerisce di preferire fili in nylon o poliestere, materiali plastici ma privi delle criticità legate ai PFAS e alle cere petrolifere. La seta, pur essendo naturale, è meno consigliata per motivi etici legati al benessere animale. Le bioplastiche come il PLA, invece, non si degradano adeguatamente in ambiente domestico e vanno smaltite nell’indifferenziato.

Tra i prodotti con valutazione “molto buona” spiccano alcune versioni di GUM Access Floss, indicato anche per chi porta impianti dentali, e diversi filamenti Oral B (Essential floss, Superfloss, Pro-expert), non cerati e privi di PTFE. Tra i “buoni” si segnala anche l’Elmex non cerato con fluoruro amminico e menta.
Uso corretto del filo interdentale e alternative efficaci
L’efficacia del filo interdentale nel prevenire la carie risulta ancora dibattuta scientificamente, mentre è consolidata la sua utilità nel controllo della placca e nella prevenzione delle gengiviti, a condizione che venga utilizzato con regolarità e tecnica adeguata. Studi recenti suggeriscono che l’uso del filo prima dello spazzolino possa aumentare la presenza di fluoro residuo e migliorare la pulizia complessiva.
Per chi ha spazi interdentali più ampi o apparecchi ortodontici, gli spazzolini interdentali rappresentano una valida alternativa, spesso preferita nei casi di parodontopatie. Altri strumenti complementari sono i floss pick, pratici ma spesso usa e getta, e le docce orali, utili per rimuovere residui superficiali ma meno efficaci contro la placca aderente.
Guida pratica per una scelta consapevole
- Preferire fili in nylon o poliestere evitando il PTFE.
- Se si opta per fili cerati, preferire cere naturali come quelle vegetali o d’api, evitando paraffina e cere microcristalline.
- Scegliere confezioni ecologiche con elevata percentuale di materiale riciclato.
- Per spazi stretti, utilizzare fili scorrevoli non contenenti PTFE; per spazi ampi, prediligere spazzolini interdentali.
- Adottare una tecnica corretta: passaggi serali, movimento a “C” intorno al dente senza danneggiare la gengiva.
- Lo smaltimento deve avvenire nell’indifferenziato, anche per i fili bio.