È questo uno dei borghi più bello della Puglia: non lo puoi perdere per niente

Il borgo più bello della Puglia, immerso tra colline e verde, una meta perfetta per una gita fuoriporta in autunno.

Nel cuore autentico della Puglia meno conosciuta si scopre un tesoro nascosto che incanta visitatori e cultori dell’arte: Roseto Valfortore, un borgo incastonato tra i Monti Dauni.

Questa località, eletta tra i Borghi più belli d’Italia e insignita della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, continua a confermare il suo fascino intramontabile grazie a iniziative culturali innovative e a un paesaggio naturale incontaminato.

Roseto Valfortore e i Monti Dauni: un angolo di Puglia da riscoprire

Spesso la Puglia è associata a spiagge soleggiate, uliveti infiniti e città dal barocco sontuoso, ma la regione offre anche una dimensione più intima e silenziosa, rappresentata dai Monti Dauni. Questa catena montuosa, al confine con Campania e Molise, è un rifugio di colline verdeggianti, boschi fitti e borghi medievali che sembrano sospesi nel tempo. Roseto Valfortore, immerso in questo scenario, si distingue per la sua atmosfera suggestiva e la sua capacità di coniugare natura, storia e cultura.

La cittadina, grazie alla sua posizione e alle tradizioni ancora vive, rappresenta oggi un modello di turismo sostenibile e slow, ideale per chi desidera immergersi in un’esperienza autentica lontano dai circuiti turistici di massa. Nel 2025, la prima edizione del PostcART Festival ha ulteriormente valorizzato Roseto Valfortore, trasformandolo in una vera e propria cartolina vivente. Organizzato da Asteria Space, il festival ha rappresentato un momento di grande fermento culturale e sociale, con performance di danza contemporanea, concerti di musica lirica sotto le stelle e installazioni artistiche che hanno animato le strade del borgo.

Un elemento innovativo del festival è stata l’inaugurazione della Asteria Guest&Artist House, una struttura che funge sia da casa d’artista sia da alloggio per turisti, promuovendo uno scambio continuo tra creatività e accoglienza. Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte possa diventare motore di rigenerazione territoriale e di sviluppo sostenibile. La vera forza di Roseto Valfortore, però, risiede nel suo tessuto sociale: la comunità locale si distingue per un’accoglienza calorosa e un impegno attivo nel preservare e valorizzare il patrimonio culturale, rendendo il borgo un luogo dove il turismo non è solo consumo ma partecipazione autentica.

Roseto Valfortore
Tutta la bellezza di Roseto Valfortore – Salgoalsud.it / Credits: Instagram @Volgofoggia

Chi decide di visitare Roseto Valfortore non può perdere alcune tappe fondamentali che raccontano la ricchezza del territorio:

  • Il centro storico medievale, con le sue vie lastricate e gli edifici in pietra viva, è un vero e proprio museo a cielo aperto che trasporta i visitatori indietro nel tempo.
  • L’Antico Forno a farnalar, alimentato ancora a paglia, è un simbolo delle tradizioni culinarie locali e, durante il festival, ha rappresentato uno dei luoghi di maggior richiamo gastronomico, accanto alla rinomata Locanda Tulleje Mmalleje.
  • Le case museo, abitazioni tradizionali trasformate in spazi espositivi, offrono una finestra sulla vita rurale e sulle abitudini di un tempo, rendendo tangibile l’identità culturale del borgo.
  • Nelle campagne circostanti si trovano gli antichi mulini e le piscine comunali, ideali per una pausa rigenerante in mezzo alla natura.
  • Il Bosco di Vetruscelli è un polmone verde che abbraccia il borgo, perfetto per escursioni a piedi o in e-bike, offrendo un contatto diretto con la natura più incontaminata.

Roseto Valfortore non è semplicemente una meta turistica, ma un’esperienza completa che coinvolge i sensi e la mente, unendo tradizione e innovazione, comunità e ospitalità, arte e paesaggio. Qui il turismo diventa un’occasione di crescita collettiva, capace di rigenerare il territorio senza snaturarne l’essenza.

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