Città meno accoglienti d’Italia: la classifica (terribile), al primo posto l’impensabile

Un’indagine su 19 città italiane rivela come piccoli gesti quotidiani influenzino la percezione di accoglienza, coinvolgendo sia residenti che turisti e incidendo sulla reputazione urbana

Un recente studio condotto da Preply su un campione di 1.558 persone ha svelato un quadro inaspettato riguardo alla percezione della maleducazione nelle città italiane. L’indagine, che ha coinvolto 19 centri urbani tra residenti e turisti, ha messo in luce come la qualità della convivenza sociale sia fortemente influenzata da piccoli gesti quotidiani, spesso sottovalutati ma capaci di lasciare un’impronta negativa sulla reputazione di una città. Taranto emerge come la città meno accogliente d’Italia, secondo la classifica stilata, seguita da Torino e Trieste, generando un certo stupore per la posizione di primo piano occupata da una realtà storicamente ricca di cultura e tradizione.

Taranto in cima alla classifica delle città meno accoglienti

La città di Taranto, capoluogo della provincia omonima in Puglia, con i suoi circa 185.000 abitanti, è conosciuta per la sua posizione unica tra il Mar Grande e il Mar Piccolo, e per essere un importante centro industriale e militare. Tuttavia, secondo l’indagine di Preply, è proprio qui che si registra la maggiore percezione di scortesia e maleducazione. Le ragioni addotte includono una scarsa propensione a lasciare la mancia, frequente interruzione delle conversazioni con l’uso del cellulare e atteggiamenti poco rispettosi negli spazi pubblici.

Questa percezione sorprende, soprattutto considerando il patrimonio storico e culturale della città fondata dagli Spartani nell’VIII secolo a.C., che ha dato i natali a importanti intellettuali e atleti dell’antichità. La città è anche sede di musei di rilievo come il Museo Archeologico Nazionale (MArTA) e vanta tradizioni culturali profonde, come il legame con la danza del Flamenco Taranto e la famosa tarantella. Nonostante questo, la quotidianità segnata da tensioni, anche aggravate dal contesto industriale e dal turismo, sembra aver influito negativamente sulla percezione generale.

Lo studio ha inoltre rilevato come non siano solo i residenti a contribuire alla percezione di maleducazione. Circa il 47% dei comportamenti scortesi osservati sono attribuibili ai visitatori. Questo fenomeno è particolarmente evidente in città come Catania e Parma, dove i turisti incidono significativamente sulla qualità percepita della convivenza. Venezia, nonostante la sua fama di città romantica e meta turistica di fama mondiale con oltre 13 milioni di visitatori annuali, figura anch’essa tra le più maleducate, probabilmente a causa dell’impatto del turismo di massa che crea inevitabili tensioni tra residenti e visitatori.

taranto ospitalità
Taranto è inospitale? – Salgoalsud.it

Al contrario, città come Padova si distinguono per una maggiore educazione e rispetto reciproco. Qui, la disponibilità al dialogo e il rispetto delle norme sociali sembrano prevalere, costruendo un clima più positivo tanto per chi vive quanto per chi visita la città.

Dal sondaggio emergono dettagli su comportamenti apparentemente banali ma che pesano molto sulla qualità della vita sociale. A Trieste, molti lamentano l’uso costante del cellulare in pubblico, anche durante conversazioni, gesto che viene interpretato come segno di disinteresse. A Catania, invece, la principale critica riguarda la rumorosità eccessiva, soprattutto in luoghi affollati e nelle strade.

Nel capoluogo emiliano Parma, è invece la scarsa abitudine a lasciare la mancia a essere segnalata come indice di scortesia verso il personale dei locali. A Genova, invece, si sottolinea una tendenza a guardare video con volume alto in spazi condivisi, creando disagio tra le persone presenti. Le città del Nord, tra cui Brescia e anche Venezia, sono inoltre criticate per una certa freddezza nei confronti degli sconosciuti, che può essere percepita come chiusura o distacco.

Interessante notare come anche città molto popolose e spesso associate a caos come Napoli e Palermo non compaiano tra le meno educate. Qui, infatti, la cultura dell’accoglienza e della socialità contribuisce positivamente a migliorare la percezione generale, evidenziando come la maleducazione non sia necessariamente legata all’affollamento o alla densità urbana.

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