Cibo del supermercato, se noti queste 4 cose non comprarlo: "E’ avariato
Non comprare cibo al supermercato se noti queste 4 cose, probabilmente è avariato: a cosa fare massima attenzione.

Con l’aumento della consapevolezza alimentare e la crescente attenzione verso la sicurezza dei prodotti acquistati, riconoscere un cibo avariato prima di portarlo a casa è una competenza fondamentale.
Le alterazioni degli alimenti, spesso invisibili a un primo sguardo, possono infatti causare gravi rischi per la salute, specialmente in soggetti più vulnerabili come anziani, bambini e donne in gravidanza. Approfondiamo dunque quali sono i segnali più affidabili per evitare di comprare alimenti compromessi, grazie ai consigli aggiornati del nutrizionista Daniele Basta.
Come riconoscere un alimento deteriorato prima dell’acquisto
Il processo di deterioramento degli alimenti è causato da mutamenti fisici, chimici o microbiologici che ne compromettono la sicurezza e le proprietà nutritive. La causa principale è la proliferazione di microrganismi come batteri patogeni, muffe, lieviti o parassiti, che si sviluppano spesso a seguito di condizioni di conservazione non idonee. Anche la contaminazione da mani non pulite o da superfici e strumenti non igienizzati può compromettere la qualità del prodotto. Non sempre un alimento avariato presenta segni evidenti, ma esistono alcuni indicatori chiave da osservare direttamente sulla confezione o sul prodotto:
- Gonfiore della confezione: se il packaging appare gonfio o rigonfio, potrebbe essere il risultato di una produzione di gas dovuta alla proliferazione batterica. In questi casi, anche se la data di scadenza è lontana, è fortemente sconsigliato procedere all’acquisto.
- Presenza di liquido anomalo all’interno della confezione: soprattutto nei prodotti come i salumi, un eccesso di liquido unito a un odore sgradevole può indicare un’interruzione della catena del freddo e la presenza di contaminazioni microbiologiche.
- Condensa interna nella confezione: frequente nelle buste di verdura o nei prodotti refrigerati, la condensa può indicare sbalzi termici che favoriscono la crescita microbica. Anche questo è un segnale da non sottovalutare.
- Alterazioni del colore: macchie di tonalità grigiastra, verdastra o scura su carne o pesce sono evidenti segnali di conservazione non corretta e di possibile deterioramento.

Mangiare un alimento contaminato o deteriorato può esporre a intossicazioni e tossinfezioni alimentari, che si manifestano con sintomi quali nausea, vomito, diarrea, febbre e dolori addominali. Nei casi più gravi possono insorgere complicanze neurologiche o danni persistenti, soprattutto in fasce di popolazione fragile. Alcuni batteri come lo Staphylococcus aureus sono particolarmente insidiosi perché possono produrre tossine pericolose anche quando il cibo non mostra segni visibili di alterazione. La prevenzione di questi rischi passa attraverso il rispetto rigoroso delle norme di conservazione e igiene alimentare, oltre a una scrupolosa valutazione visiva e olfattiva del prodotto prima dell’acquisto.
Il nutrizionista Daniele Basta sottolinea come, in un contesto di crescente digitalizzazione e offerta alimentare, sia fondamentale che i consumatori sviluppino un occhio critico e informato. Controllare la confezione, annusare il prodotto se possibile e osservare attentamente colore e consistenza sono passaggi semplici ma decisivi per evitare brutte sorprese a casa. Inoltre, è importante ricordare che anche un alimento con data di scadenza ancora valida può essere compromesso da una cattiva conservazione a monte, nei supermercati o durante il trasporto. Per questo, la valutazione visiva della confezione e del contenuto rappresenta un primo filtro indispensabile.
Attenzione particolare va riservata ai prodotti facilmente deperibili, come carne, pesce, latticini e verdure fresche, che richiedono condizioni di refrigerazione costanti per mantenere inalterate le loro caratteristiche. La presenza di gonfiore, liquidi sospetti, condensa interna o colorazioni anomale deve sempre indurre alla prudenza e alla scelta di alternative più sicure. In un’epoca in cui la sicurezza alimentare è centrale per la salute pubblica, conoscere e applicare questi semplici accorgimenti può fare la differenza tra una spesa consapevole e il rischio di esposizione a pericoli alimentari.