Credevano fossero delle pecore: inimmaginabile quel che poi è stato scoperto

Un gruppo di turisti impegnati in una crociera nell’Artide ha vissuto un’esperienza tanto sorprendente quanto insolita.

Durante la traversata lungo l’isola di Wrangel, un’area remota situata nel mare glaciale artico russo. Quello che sembrava a prima vista un semplice branco di pecore si è rivelato, invece, un raduno di orsi polari (Ursus maritimus), un evento estremamente raro che ha catturato l’attenzione degli osservatori e offerto uno spaccato straordinario della vita selvaggia artica.

L’Artide, regione geografica che si estende attorno al Polo Nord, è conosciuta per i suoi paesaggi di ghiaccio, le banchise perenni e una fauna unica nel suo genere, adattata a condizioni climatiche estreme. Quest’area, che include territori di Russia, Canada, Groenlandia, Norvegia, Stati Uniti (Alaska) e altre nazioni, è da sempre meta ambita per chi desidera immergersi nella natura più selvaggia e incontaminata. Tra le esperienze più spettacolari offerte da una crociera in queste latitudini figurano l’osservazione dell’aurora boreale, trekking tra ambienti isolati e, naturalmente, il contatto ravvicinato con la fauna artica.

Proprio durante una di queste traversate, a poche miglia dall’isola di Wrangel, un gruppo di turisti ha scorto delle piccole macchie bianche sparse lungo le colline, inizialmente scambiate per pecore. L’avvicinamento ha però rivelato una realtà inaspettata: si trattava di un gruppo numeroso di orsi polari, composto da esemplari di diverse età, inclusi femmine con cuccioli al seguito. Questo tipo di aggregazione è un fenomeno atipico, poiché gli orsi polari sono solitamente animali solitari.

Gli orsi polari: i giganti bianchi dell’Artide

L’orso polare, noto scientificamente come Ursus maritimus, è il più grande carnivoro terrestre attualmente esistente. I maschi adulti possono pesare tra i 350 e i 700 kg, raggiungendo lunghezze fino a 3 metri, mentre le femmine sono generalmente più piccole, con un peso che varia tra i 150 e i 250 kg. La pelliccia bianca, che in realtà è composta da peli cavi e trasparenti, conferisce loro un perfetto mimetismo nell’ambiente artico e un eccellente isolamento termico.

Questi predatori eccellenti sono abili nuotatori e cacciano principalmente foche, come la foca dagli anelli e la foca barbata, sfruttando la loro capacità di percepire le prede sotto il ghiaccio. Talvolta si alimentano anche di carcasse di balene arenate o di altri animali marini. La loro dieta include occasionalmente uova, piccoli mammiferi e materiale vegetale, benché la loro fisiologia sia altamente specializzata per una dieta carnivora.

La popolazione mondiale di orsi polari si aggira oggi tra le 20.000 e le 25.000 unità, distribuite tra Canada, Russia, Groenlandia, Norvegia, Islanda e Alaska, con il Canada che ospita circa il 60% degli esemplari. L’orso polare è classificato come specie vulnerabile a causa del cambiamento climatico e della perdita progressiva della banchisa artica, indispensabile per la sua sopravvivenza.

Secondo quanto riportato dalla fonte Incredible Rescues, la straordinaria aggregazione di orsi polari osservata sull’isola di Wrange
Un raduno insolito e la presenza della balena della Groenlandia(Fonte:Youtube)(www.salgoalsud.it)

Secondo quanto riportato dalla fonte Incredible Rescues, la straordinaria aggregazione di orsi polari osservata sull’isola di Wrangel è legata alla presenza di un enorme esemplare di balena della Groenlandia (Balaena mysticetus), arenatosi lungo la costa. Questo evento ha attirato numerosi orsi polari, comprese madri con cuccioli, che si sono radunati per approfittare di un’abbondante fonte di cibo. Un simile raduno è poco frequente, poiché la specie predilige generalmente una vita solitaria, fatta eccezione per femmine con piccoli o per occasionali incontri durante la stagione riproduttiva.

L’isola di Wrangel, situata nell’estremo nord della Siberia, è conosciuta per essere un importante habitat per la fauna artica, in particolare per gli orsi polari e altre specie simbolo come la volpe artica e la renna. Gli orsi polari sono noti per la loro capacità di adattamento, ma la concentrazione in un punto così circoscritto per il cibo rappresenta un evento eccezionale, sottolineando l’importanza delle carcasse di grandi cetacei come risorsa energetica vitale per la specie.

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