“No OnlyFans”, nuovo divieto alle Miss: scoppia la polemica
Nel mondo dei concorsi di bellezza italiani, una nuova norma ha infiammato il dibattito pubblico e mediatico.

Il recente divieto per le partecipanti a Miss Italia di avere un profilo attivo su OnlyFans ha scatenato reazioni contrastanti, tra sostenitori della tradizione e difensori della libertà personale.
La decisione arriva a pochi mesi dalla 84ª edizione del concorso, che continua a rappresentare un punto di riferimento per la cultura e l’immagine femminile nel nostro paese.
Il divieto di OnlyFans per le concorrenti di Miss Italia
L’Associazione Miss Italia, guidata da Patrizia Mirigliani, ha ufficializzato il divieto rivolto alle aspiranti reginette di bellezza di partecipare al concorso se presenti sulla piattaforma OnlyFans. Questa scelta è stata motivata dalla volontà di tutelare l’immagine istituzionale del concorso, che si propone di valorizzare la bellezza in un contesto considerato tradizionale e rispettoso di certi valori.

L’account ufficiale di Miss Italia ha infatti chiarito che la partecipazione è riservata esclusivamente a chi non gestisce profili su questa piattaforma, la quale è spesso associata a contenuti di natura intima e a pagamento. La decisione ha generato un acceso confronto, soprattutto considerando che OnlyFans negli ultimi anni si è diffuso in modo capillare anche in Italia, diventando un’opportunità per molte persone di monetizzare la propria immagine in modo indipendente.
Patrizia Mirigliani, figlia del fondatore del concorso, ha difeso con fermezza la scelta, sottolineando come Miss Italia debba mantenere un’immagine coerente con la sua storia e con le aspettative del pubblico tradizionale. “Il nostro obiettivo è preservare uno spazio che valorizzi non solo la bellezza esteriore, ma anche l’eleganza e la raffinatezza, elementi che riteniamo indispensabili per chi rappresenta il nostro concorso”, ha dichiarato.
Questa posizione si inserisce in un contesto culturale italiano dove il rapporto tra immagine pubblica, social media e libertà di espressione è ancora oggetto di discussione. L’adozione di regole più rigide rispetto alla presenza online delle concorrenti riflette la volontà di distinguere Miss Italia da altri fenomeni mediatici più recenti, spesso caratterizzati da un approccio più spregiudicato alla notorietà.
La decisione ha provocato una serie di reazioni sui social network e nei media, con molte voci critiche che hanno denunciato una forma di censura e un atteggiamento anacronistico. Alcune influencer e aspiranti modelle hanno espresso il loro disappunto, sottolineando che la presenza su piattaforme come OnlyFans non dovrebbe precludere la partecipazione a un concorso di bellezza, soprattutto in un’epoca in cui la libertà di scelta e l’autonomia economica sono temi centrali.
Altri commentatori hanno invece sostenuto la linea dura di Miss Italia, riconoscendo la necessità di mantenere un’identità chiara e riconoscibile per il concorso, che ha sempre rappresentato un simbolo di eleganza e sobrietà nel panorama degli eventi di spettacolo italiani.
Non mancano poi le riflessioni più ampie sui cambiamenti nel mondo della moda e dell’intrattenimento, dove la presenza sui social e la gestione dell’immagine personale si intrecciano sempre di più con aspetti professionali e commerciali. In questo scenario, il divieto imposto da Miss Italia appare come un tentativo di definire confini precisi in un ambiente in continua evoluzione.
Continua dunque la discussione su come conciliare tradizione e innovazione, libertà individuale e immagine pubblica, valori spesso in tensione nel contesto attuale dei concorsi di bellezza italiani.