Andrea Bocelli, chi è davvero il figlio Matteo: le origini e la verità sul suo passato
Matteo Bocelli, figlio di Andrea, si racconta in una lunga intervista in cui rivela molti retroscena sul suo passato e presente.

Matteo Bocelli, figlio del celebre tenore Andrea Bocelli, si racconta in una lunga intervista che spazia dalla sua crescita personale alle emozioni vissute durante eventi internazionali come il matrimonio di Jeff Bezos. Tra riflessioni intime e progetti musicali, il giovane artista svela le sfide del suo percorso, la sua visione dell’amore e la determinazione nel mantenere i piedi per terra nonostante la fama che lo accompagna sin dall’infanzia.
«Alle scuole medie ero invisibile per le ragazze, non mi filavano e questo mi faceva soffrire», confida Matteo Bocelli parlando del suo passato. «Spesso temevo che fosse per la mia famiglia, ma con le prime relazioni ho cominciato a piacermi e a recuperare autostima». Un percorso di crescita che ha richiesto tempo e pazienza, ma che oggi si traduce in una consapevolezza più profonda di se stesso.
Il giovane artista racconta come la sua umiltà sia nata dalla frequentazione di amici con una visione della realtà molto diversa dalla sua: «Quando ero alle medie, la mia vita con la famiglia non era una realtà comune – andare in televisione o finire sulle riviste non capita a tutti. Frequentare persone che non davano niente per scontato mi ha permesso di tenere i piedi per terra e di trovare una felicità autentica». Matteo rivela anche le difficoltà vissute durante l’adolescenza, un’età confusa e complicata in cui, oltre a sentirsi invisibile, ha dovuto confrontarsi con la separazione dei genitori: «Non credo esista un figlio di genitori divorziati che non sia in qualche modo segnato. Se avrò una famiglia, mi impegnerò per far vivere ai miei figli un’esperienza diversa dalla mia».
Un’artista fragile e trasparente: il nuovo album e il messaggio sull’amore
Il 12 settembre uscirà il suo secondo album in studio, Falling in Love, anticipato dal singolo To Get To Love You, scritto con Amy Wadge. Matteo spiega che il concept dell’album non riguarda solo l’amore romantico, ma anche quello familiare e quello verso le persone care: «È nell’amore che troviamo il senso della vita. Vivere senza amore svuoterebbe tutto di significato».
Nel singolo si legge «Vado in battaglia ma sono fragile», un verso che riassume bene il suo approccio ai sentimenti. «Credo che in amore sia fondamentale abbassare le difese e vivere la persona fino in fondo, con trasparenza. Ho 27 anni e non ho grandi certezze sul futuro, ma quando c’è il sentimento, voglio viverlo pienamente».

Non nasconde le sue fragilità, spesso nascoste dietro l’immagine pubblica: «Molti artisti sono visti come forti e invincibili, ma sono pieni di insicurezze. Mi faccio molte domande sul senso della vita, sulle relazioni, e a volte aspetto di essere stanco per dimenticarle e riposare». Questa maturità, spiega, è cresciuta nel tempo, e la considera un processo graduale: «Forse sono diventato adulto quando ho capito che l’unica persona di cui potrai sempre fidarti sei tu stesso».
L’emozione delle nozze di Jeff Bezos e i rapporti con il mondo dello spettacolo
Tra gli impegni recenti di Matteo Bocelli spicca il concerto al matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, evento di grande prestigio internazionale. «È stato molto emozionante esibirmi durante la cerimonia: ho cantato Anime perfette per l’entrata di Bezos e Can’t Help Falling In Love per l’ingresso della sposa». Dopo l’esibizione, la serata è proseguita con un cocktail e una cena in cui ha avuto modo di interagire con personalità come Tom Brady e le Kardashian, «che sono state molto carine e disponibili».
Nonostante la fama e questi momenti esclusivi, Matteo mantiene un forte legame con la semplicità e con le persone a lui più care: «La mia musica nasce dalle relazioni interpersonali e dalle persone che contano di più per me. Non è mai esistita solo la musica nella mia vita, perché essa da sola non basta a rendermi felice».
Sul fronte personale, Matteo si mostra riflessivo anche riguardo al futuro familiare: «Al momento sono concentrato sulla carriera e penso che sposarsi e avere figli siano cose che per me si sono spostate in avanti. Sono favorevole a queste scelte fatte in giovane età, ma credo che ogni percorso sia soggettivo e non si debba mai giudicare gli altri».
Dalla ribellione adolescenziale alla disciplina
Matteo Bocelli non nasconde di aver avuto un periodo complicato durante l’adolescenza, caratterizzato da vivacità e qualche episodio di disobbedienza a scuola. Ricorda con chiarezza la lezione impartitagli dal padre Andrea, che a un certo punto gli tolse computer, Xbox e televisione: «Quella esperienza mi ha insegnato a essere più obbediente e disciplinato».
Guardando indietro, Matteo riconosce che le difficoltà vissute gli hanno fatto capire l’importanza di dare il giusto peso alle cose e di apprezzare gli insegnamenti ricevuti, anche nei momenti più duri. Oggi, grazie anche all’esempio degli amici e della famiglia, si sente una persona umile e consapevole dei propri valori.
In tutte le sue parole emerge la volontà di essere autentico, di vivere con trasparenza e di continuare a crescere, sia come artista sia come individuo. Una maturità raggiunta con fatica, ma che lo rende oggi uno dei giovani talenti più sinceri e promettenti della scena musicale italiana e internazionale.