“Raoul Bova lascia Don Matteo”, la verità dopo il divorzio da Rocio

La casa di produzione Lux Vide ha confermato che Bova tornerà sul set a settembre dopo la pausa estiva, smentendo categoricamente le voci su un suo possibile allontanamento dalla serie televisiva. Nel frattempo, l’attore prepara un robusto contrattacco legale contro la diffusione non autorizzata di quei contenuti, con richieste di risarcimenti milionari.

Nonostante la bufera mediatica scaturita dalla pubblicazione degli audio compromettenti, Raoul Bova non abbandonerà il set di Don Matteo 15, dove interpreta il ruolo di Don Massimo (Matteo Mezzanotte). Lo stop temporaneo dovuto alla pausa estiva non influirà sul suo impegno nella fiction, il cui successo è considerato fondamentale per ridare serenità sia all’attore che ai fan. La produzione Lux Vide ha respinto con forza le indiscrezioni su un possibile ritorno di Terence Hill, ormai fuori dal progetto per ragioni anagrafiche, e ha ribadito la piena fiducia in Bova.

Parallelamente, è in corso un’inchiesta giudiziaria per tentata estorsione che farà luce sulle circostanze della diffusione degli audio. Questa iniziativa legale rappresenta un elemento chiave per tutelare la reputazione di Bova, che si è trovato coinvolto in uno scandalo privato con riflessi pubblici rilevanti.

La battaglia legale: querele e risarcimenti milionari

Oltre a riprendere il lavoro sul set, Raoul Bova è pronto a un deciso contrattacco legale contro chi ha contribuito alla diffusione degli audio privati. Secondo quanto riportato dal giornalista Gabriele Parpiglia, l’attore intende avviare una serie di querele per danni ingenti, stimati intorno ai 20 milioni di euro.

Tra i soggetti chiamati in causa, secondo rumors non ufficiali, figurano colossi del web come Meta, Google, YouTube, TikTok, X Corp, oltre alla compagnia aerea Ryanair e ad alcune società sportive come S.S.C. Napoli e Torino F.C.. La lista delle presunte responsabilità potrebbe allungarsi e includere anche personaggi pubblici, quali Alba Parietti, che avrebbe pubblicato un reel su Instagram ritenuto offensivo da Bova.

Le accuse mosse dall’attore e dal suo team legale riguardano principalmente la violazione della privacy, la diffusione illecita di dati personali e il danno all’onorabilità. Il coinvolgimento dell’ex compagna Rocío Muñoz Morales contribuisce ad amplificare la portata della vicenda e l’attenzione mediatica.

Martina Ceretti, 23 anni, modella dell’agenzia Fashion Model di Milano e laureata in Filosofia, è la destinataria dei messaggi vocali che hanno scatenato la rottura tra Bova e Rocío Munoz Morales. Nata a Roma ma trasferitasi a Milano per motivi lavorativi, Ceretti si è sempre tenuta lontana dal gossip, coltivando invece ambizioni nel campo della recitazione e della musica, avendo studiato anche canto.

La giovane è stata coinvolta nella diffusione degli audio da un amico, Federico Monzino, 29enne milanese che ha condiviso le chat con Fabrizio Corona nel suo programma web “Falsissimo”. Monzino ha dichiarato che Martina era consapevole e d’accordo sull’inoltro dei messaggi a Corona, ma dopo l’esposizione mediatica la modella è scomparsa dai social, disattivando i profili e interrompendo i contatti, lasciando molti interrogativi sul suo stato attuale.

In una serie di stories pubblicate prima di sparire, Ceretti ha difeso l’amico Monzino, smentendo accuse di tossicodipendenza e affermando di non aver mai voluto la diffusione di quei messaggi, sottolineando la difficoltà di essere giudicata solo dall’apparenza.

Federico Monzino ha inoltre precisato di non essere stato coinvolto direttamente nella diffusione degli audio a Raoul Bova e di non avere più alcun controllo sulla gestione del materiale dopo averlo passato a Corona. Il giovane ha rivelato di nutrire un legame profondo con Martina, ma ha anche ammesso di non riuscire più a contattarla, preoccupato per il suo silenzio.