L’episodio 12 è una chiusura intensa e catartica: il cast all-star rinforza momenti chiave, mentre Dream, tra rimorsi e pentimenti, segue un percorso di crescita morale. L’episodio mescola le tensioni cosmiche con introspezione emotiva, offrendo un finale contemplativo che non cerca applausi facili, ma punta a un impatto duraturo.
Cast principale dell’episodio finale
L’epilogo vede un cast d’eccezione, con tutti gli Endless riuniti:
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Tom Sturridge interpreta Morpheus/Dream.
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Kirby Howell‑Baptiste torna nei panni di Death.
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Adrian Lester è Destiny, cui si aggiungono Mason Alexander Park (Desire), Donna Preston (Despair), Esme Creed‑Miles (Delirium) e Barry Sloane (Destruction).
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Il cast include anche Vivienne Acheampong (Lucienne), Patton Oswalt (voce di Matthew), Boyd Holbrook (The Corinthian), Jenna Coleman (Johanna Constantine), Umulisa Gahiga come Nada.
Dinamiche narrative dell’episodio 12
1. Riunione degli Endless e confronto familiare
Dream viene convocato da Destiny e incontra tutti i fratelli, inclusi Desire e Despair. L’incontro è teso, con Desire che rimprovera Dream per aver condannato Nada all’Inferno.
2. Redenzione e il peso delle scelte
In seguito al confronto emotivo con Death, Dream decide di salvare Nada. Affida il Dreaming a Lucienne prima di rischiare tutto per redenzione personale.
3. Sacrificio e tabù infranto
La trama continua le conseguenze della Parte 1, culminata con Dream che uccide Orpheus per porre fine alle sue sofferenze – un gesto impuro per gli Endless. Ora, l’obiettivo è affrontare ciò che ha generato quella rottura cosmica.
Significato e impatto narrativo
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L’episodio funge da apice emotivo della serie: Dream confronta davvero le sue colpe e si mette in gioco.
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Temi principali: famiglia, responsabilità e il prezzo della leadership.
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L’atto finale di Dream, coronato dall’incontro con la propria coscienza attraverso Death, istituisce un confronto con l’eterno e il personale: una resa di sé con valenza morale.
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Il tono, tragico e riflessivo, risuona con le opinioni di chi ha seguito l’intera saga: un epilogo volutamente amaro, non trionfale, ma profondo.
Reazione critica
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Le reazioni degli spettatori online confermano un epilogo pensato per lasciare il segno, più che per soddisfare con una chiusura rassicurante.
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Il protagonista, trasformato dall’esperienza, diventa il simbolo di un cambiamento lento e doloroso.
Di cosa parla The Sandman
The Sandman è una serie fantasy che racconta la storia di Morpheus, anche noto come Sogno, una delle entità immortali chiamate Endless, che rappresentano forze fondamentali come la Morte, il Desiderio, la Disperazione, il Destino e altri. La vicenda inizia con la sua lunga prigionia, durata oltre un secolo, che lo priva dei suoi poteri e mette in crisi il regno dei sogni da lui governato, il Dreaming.
Una volta liberato, Morpheus parte per un viaggio complesso attraverso mondi reali e ultraterreni per ristabilire l’equilibrio, recuperare i suoi oggetti magici e riprendere il controllo sulle creature fuggite dal suo regno. Durante questo percorso incontra nemici potenti e alleati fidati, tra cui il fedele corvo Matthew, la bibliotecaria Lucienne e la determinata Johanna Constantine.
Col progredire della storia, Dream è costretto a confrontarsi non solo con antichi conflitti e figure sovrannaturali, ma anche con le sue stesse colpe e debolezze. La serie racconta così un’evoluzione profonda del personaggio, che da sovrano distaccato diventa sempre più umano, in un cammino che lo porterà a compiere scelte difficili e affrontare i propri demoni interiori.