Un rito antico che torna a fiorire
C’è un momento dell’anno in cui il Salento si trasforma in un palcoscenico incantato: tappeti di petali, mani operose e silenziose, sguardi rivolti al cielo e al mistero. È il rito delle infiorate, una tradizione che affonda le sue radici nel XIII secolo, quando lungo i percorsi delle processioni si spargevano fiori in segno di devozione. Oggi, quell’antica pratica si è trasformata in una vera e propria forma d’arte, ma conserva intatto il suo legame con la spiritualità popolare, la preghiera collettiva e il senso profondo di comunità.
Nel Basso Salento, la notte tra il 21 e il 22 giugno non è una notte qualunque: è un momento in cui il tempo sembra sospendersi e in cui i colori diventano voce dell’anima.
Patù – Dieci anni di fiori, fede e comunità
Nel piccolo borgo di Patù, l’infiorata è giunta alla sua decima edizione. Un traguardo che parla di costanza, di passione condivisa e di appartenenza profonda. Le vie del paese si trasformano in una galleria d’arte effimera: disegni simbolici, frasi del Vangelo, figure sacre si compongono lentamente, petalo dopo petalo, grazie all’opera instancabile di volontari, parrocchiani e artisti locali.
Il vero miracolo, però, non è solo estetico: è la sintonia tra le generazioni, tra chi insegna e chi impara, tra chi prega e chi crea. A Patù, l’infiorata non è solo un evento, ma un modo di vivere insieme la fede.
Castrignano del Capo – Il tappeto del Credo
A Castrignano del Capo, il tappeto fiorito prende vita grazie all’uso sapiente della segatura colorata. Questa tecnica, adottata da qualche anno, ha permesso di dare nuova linfa alla tradizione, coinvolgendo un numero sempre maggiore di giovani. Non ci sono spettatori: qui tutti partecipano, ognuno con un compito, una sfumatura da stendere, un dettaglio da rifinire.
I disegni si sviluppano intorno a un tema comune: la fede come cammino condiviso, un concetto che si materializza in ogni curva del tappeto, in ogni contrasto cromatico. La notte del 21 giugno, tra luci basse e odore di fiori, il Credo si fa arte.
Gagliano del Capo e Arigliano – Un solo cuore in cammino
In un tempo spesso segnato dalla divisione, Gagliano del Capo e la frazione di Arigliano offrono un esempio di unità concreta. Le due comunità hanno scelto, ormai da diversi anni, di realizzare insieme una sola infiorata. Una scelta simbolica e pratica che rafforza il senso di appartenenza al territorio e alla stessa fede.
Il disegno che emerge dai petali non è solo decorativo: è un percorso spirituale, una narrazione collettiva. Il tappeto si sviluppa lungo le strade principali, in un continuum armonico che racconta di fratellanza, accoglienza e identità comune.
Salve – A luci soffuse, in silenzio
Tra le infiorate più suggestive, quella di Salve merita una menzione speciale. In Piazza Concordia, nella notte del 21 giugno, si celebra “La Notte di Nicodemo”. Un evento che va oltre la tradizione artistica per entrare nel territorio del mistero religioso. L’atmosfera è raccolta, illuminata da fiaccole e lampade soffuse, il silenzio diventa protagonista insieme ai fiori.
È un momento intenso, quasi mistico, in cui l’estetica si fa liturgia. La preghiera, non pronunciata ad alta voce, passa attraverso l’odore dei petali freschi, il fruscio dei passi, l’intensità degli sguardi. A Salve, l’infiorata è una forma di adorazione notturna, un linguaggio che parla alla parte più profonda di ciascuno.
Felline – Un tappeto lungo diciannove anni
Nella frazione di Felline, comune di Alliste, si celebra quest’anno la XIX edizione dell’infiorata. Un appuntamento che dal 2006 ha saputo rinnovarsi ogni anno, senza perdere la propria identità autentica. Il tema varia, ma resta costante il desiderio di creare bellezza per onorare la spiritualità.
A differenza di altre realtà, qui l’infiorata si snoda lungo un percorso più esteso, che unisce diverse vie e coinvolge l’intera popolazione. I bambini colorano i bozzetti, i ragazzi raccolgono i fiori, gli adulti posano ogni petalo con attenzione. Il tappeto diventa un racconto corale, un inno alla vita comunitaria, dove ognuno è parte del disegno.
Oltre il colore: il significato profondo
Le infiorate del Salento non sono solo manifestazioni folkloristiche. Sono riti antichi che continuano a parlare al presente. Ogni tappeto racconta una storia: quella di un popolo che sa ancora pregare insieme, che sa rallentare il tempo e dare valore ai gesti semplici.
In un’epoca dominata dalla fretta e dalla tecnologia, queste notti fiorite ci ricordano l’importanza della manualità, della presenza, della condivisione autentica. Sono atti di fede, ma anche di resistenza culturale, perché proteggono un sapere che rischia di perdersi.
Un invito a camminare… piano
Se ti trovi nel Salento tra il 21 e il 22 giugno, non perdere l’occasione di lasciarti guidare da questi tappeti di petali. Fermati, osserva, cammina piano. Lascia che il profumo dei fiori e il lavoro silenzioso di centinaia di mani ti parlino al cuore. In un mondo sempre più rumoroso, le infiorate del Salento ci insegnano che anche il silenzio può essere preghiera. E che un fiore, se posato con amore, può dire molto più di mille parole.