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In Puglia si punta sul turismo e sull’olio con una legge rivoluzionaria

In un momento in cui le esperienze autentiche e legate al territorio stanno diventando sempre più centrali nell’offerta turistica italiana, la Puglia compie un passo storico. Con l’approvazione della Legge Regionale n. 9/2025, la Regione ha deciso di regolamentare e valorizzare l’oleoturismo come elemento identitario e strategico del proprio sviluppo economico e culturale.

Si tratta di una normativa organica e innovativa, pensata per mettere in rete il mondo agricolo, le imprese, i turisti e le comunità locali, ponendo al centro l’olio extravergine d’oliva non solo come prodotto, ma come cultura, narrazione e simbolo del territorio.

LA PUGLIA È LA PRIMA REGIONE A RICONOSCERE LE CITTÀ DELL’OLIO

Un elemento di straordinaria rilevanza contenuto nella nuova legge è il riconoscimento formale dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. La Puglia è la prima regione in Italia a compiere questo passo, attribuendo all’associazione un ruolo attivo nella definizione delle politiche pubbliche legate all’oleoturismo.

Questo riconoscimento consente all’associazione di partecipare direttamente alla pianificazione triennale della promozione del settore oleoturistico, al fianco delle organizzazioni agricole e degli operatori privati. Un nuovo modello di governance che mira a creare sinergia tra istituzioni, imprese e comunità locali, per promuovere un turismo più consapevole, esperienziale e legato alla terra.

COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE REGIONALE

La Legge Regionale n. 9/2025 non si limita a un riconoscimento formale, ma delinea con precisione le linee guida operative per lo sviluppo dell’oleoturismo. In particolare, l’articolo 8, comma 3, stabilisce che le Città dell’Olio saranno parte attiva nel processo decisionale, contribuendo alla redazione del programma triennale per la promozione del comparto.

Tra gli obiettivi della legge:

  • Incentivare l’accoglienza turistica nei frantoi e negli uliveti

  • Promuovere percorsi esperienziali legati alla cultura dell’olio

  • Favorire l’educazione alimentare e la conoscenza del paesaggio olivicolo

  • Sostenere le imprese agricole nel creare nuove opportunità di reddito legate al turismo

L’OLIO COME NARRAZIONE DEL TERRITORIO

Questa legge non riguarda solo l’economia, ma coinvolge la narrazione culturale e identitaria della Puglia. L’olio diventa il filo conduttore di un racconto che tocca la storia, le tradizioni, i saperi contadini, l’ospitalità diffusa e la cucina locale.

Chi partecipa a un’esperienza oleoturistica in Puglia può:

  • Passeggiare tra uliveti secolari

  • Visitare frantoi in attività o storici

  • Assaggiare oli monovarietali guidati da esperti

  • Imparare a riconoscere un olio di qualità

  • Partecipare alla raccolta e molitura delle olive

Tutto questo va oltre il semplice turismo gastronomico, per diventare un modo di immergersi nella vita rurale autentica.

CITTÀ DELL’OLIO: UN RUOLO CHIAVE PER IL FUTURO DEL TURISMO

L’Associazione Città dell’Olio esiste da oltre vent’anni e riunisce oltre 350 enti pubblici italiani legati al mondo dell’olivicoltura. Il riconoscimento ufficiale da parte della Puglia le conferisce una funzione strategica: coordinare e facilitare le iniziative locali, creare una rete solida tra comuni, valorizzare i marchi territoriali e rendere il turismo dell’olio un progetto condiviso e sostenibile.

Non si tratta solo di promuovere l’olio come prodotto tipico, ma di educare alla cultura dell’olio, diffondere conoscenze, creare comunità attive e consapevoli del proprio patrimonio.

UN’ECCELLENZA DA ESPORTARE

La nuova legge pugliese potrebbe presto diventare un modello per altre regioni italiane, specialmente quelle con una forte vocazione olivicola come la Toscana, la Liguria, la Calabria e la Sicilia. L’iniziativa pugliese dimostra che è possibile coniugare tradizione e innovazione, agricoltura e turismo, sviluppo economico e sostenibilità.

Questo approccio punta a una visione di lungo termine, in cui il turismo lento, responsabile e legato ai territori è una risorsa preziosa anche per contrastare lo spopolamento delle aree interne e rilanciare le economie locali.

PERCHÉ L’OLEOTURISMO PUÒ CAMBIARE IL MODO DI VIAGGIARE

L’oleoturismo non è una moda passeggera, ma una nuova forma di viaggio consapevole, in grado di mettere in relazione:

  • Paesaggio e cultura

  • Agricoltura e sostenibilità

  • Tradizioni e innovazione

Viaggiare tra gli ulivi non significa solo rilassarsi, ma scoprire storie di fatica, passione, territorio, e ritrovare un legame con la natura che spesso si è perso nel turismo di massa.

IL PATRIMONIO OLEICOLO DELLA PUGLIA: UNA RICCHEZZA UNICA

Con oltre 60 milioni di ulivi e un’enorme varietà di cultivar autoctone, la Puglia è la regina italiana dell’olio extravergine d’oliva. Questa legge rafforza l’identità della regione come culla dell’olivicoltura mediterranea, rendendola protagonista non solo nella produzione, ma anche nell’accoglienza turistica, nella formazione, nella cultura e nella promozione del paesaggio.