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Sinner smetterà presto di giocare. Vi spiego come e perchè accadrà.

Sinner ha avuto il merito di risvegliare un amore ormai assopito da anni verso uno sport che merita ben altra visibilità come il tennis. In Italia, ogni stadio, ogni strada e ogni luogo dove si ferma diventa una curva da stadio con cori e affetto degni del migliore campione. Un ragazzo, appena ventenne, che proviene da un piccolo paese come San Candido, è riuscito a farsi amare come pochi in precedenza. La gente comune, i tifosi, gli appassionati e gli altri professionisti amano di lui la gentilezza, la disponibilità e l’umanità che mostra ogni giorno in campo e fuori.

Tutto ha un costo nella vita

Tutta questa popolarità e questo apparire ogni giorno su giornali e tv, addirittura dal Papa, hanno un prezzo altissimo. Sinner è un ragazzo semplice, che ama la vita comune, in famiglia, con gli amici e i propri cari. Lui si nutre di questo e da questo trae la forza mentale e fisica per competere ai massimi livelli. Ma il tennis è un circo errante. Si vive con le stesse persone: colleghi, coach, arbitri, addetti alla preparazione degli eventi, per tutto l’anno. I tennisti professionisti nel circuito ATP non hanno casa, non sanno nemmeno cosa sia avere un luogo dove trascorrere il periodo libero. Tutto questo li logora nel corpo e nello spirito.

Mentre però alcuni hanno una forte predisposizione e adattamento a questa vita, Sinner no. Lui è un uomo che ama il suo territorio, il suo paese, le sue origini ma soprattutto ama la propria famiglia. Sinner ama il tennis, non i soldi, lo ha ripetuto mille volte nelle interviste. Ama competere, non passare tutto il tempo fuori dalla sua terra. Gli sportivi come lui, piuttosto rari, hanno tutti lo stesso problema: il loro animo e il loro corpo si logora dopo ogni colpo, ogni partita e ogni torneo vinto.

Un gigante che si sgretola lentamente

Sinner regala emozioni ed in cambio rinuncia ogni giorno al suo essere, al suo più grande sogno: quello di vivere una vita regolare. Immaginate un gigante di terracotta che perde un piccolo pezzo alla volta. Sarà sempre un gigante ma ogni giorno avrà un pezzo di meno. Recentemente abbiamo avuto un grande campione di moto, Casey Stoner, che ha mollato tutto quando poteva continuare ad essere uno dei migliori motociclisti, perché la vita in giro per il mondo lo stava soffocando.

La famiglia oltre ogni cosa

L’idea di avere una famiglia in alcuni è molto più forte di ogni cosa. Il sogno di avere un punto fermo come una moglie e dei bambini è per molti la priorità assoluta. E Jannik fa parte di questo limitato gruppo di professionisti. Un fuoriclasse in campo, un esempio fuori, ma dentro la sua anima si logora lentamente.

Osservatelo mentre gioca, dopo nelle interviste o quando entra in campo. Se potesse parlerebbe per ore con i ragazzi raccattapalle, con i tifosi e con i suoi coach. Giocherebbe per ore a bocce con le palle da tennis, tra una risata e una scommessa vinta o persa.

Di questo ne è perfettamente a conoscenza, ma ha dei contratti da rispettare, una base economica da costruirsi e non vuole deludere nessuno a 23 anni.

Buongiorno…

Arriverà molto presto il momento in cui il campione si sveglierà una mattina, tardi possibilmente, si preparerà, chiamerà un giornalista di un famoso network ed, rivolgendosi a tutto il mondo sportivo e non, esclamerà queste parole:

Buongiorno… e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”

Dopodiché, penso che di Sinner non ne sentirete mai più parlare.

Ivan Lapicirella (Oggi 15 Maggio 2025)

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