La Puglia si prepara all’estate 2025 con un mare da record in termini di pulizia e salubrità. Le ultime analisi microbiologiche condotte da ARPA Puglia confermano che la quasi totalità dei punti di balneazione lungo la costa pugliese è classificata come “eccellente”. In altre parole, la stragrande maggioranza delle acque marine della regione risulta di qualità ottimale, ideale per fare il bagno in sicurezza. Solo tre tratti specifici presentano una qualità leggermente inferiore – comunque ben al di sopra dei limiti di legge – attestandosi nel livello “buono”. Si tratta della zona nei pressi della fogna di Molfetta (in provincia di Bari), del punto in corrispondenza del Fiume Lauro nel Foggiano e della località denominata “Fiume” a Marina di Ginosa (in provincia di Taranto). Tutti e tre questi siti sono valutati come “buoni”, il che significa che, pur non raggiungendo l’eccellenza assoluta, offrono acque pulite e balneabili senza preoccupazioni per la salute.
Sommario
- Mare pugliese eccellente in vista dell’estate 2025
- Classificazione della qualità delle acque: cosa significano “Eccellente” e “Buona”
- Influenza della qualità del mare sul turismo balneare
- Impatto sull’economia locale
- Monitoraggio costante e prevenzione per mantenere le acque pulite
- Consigli pratici: come verificare la qualità del mare
Mare pugliese eccellente in vista dell’estate 2025
Su quasi 1000 chilometri di costa pugliese, suddivisi in centinaia di punti di monitoraggio, ben il 99,7% circa delle acque destinate alla balneazione è risultato di qualità eccellente. Questo dato emerge dalle valutazioni condotte su un intero quadriennio (2021-2024) da ARPA Puglia, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che effettua controlli regolari sui tratti costieri. La Regione Puglia, con apposita delibera di Giunta, ha preso ufficialmente atto di queste rilevazioni, sancendo di fatto l’elevato livello qualitativo del mare pugliese in vista della stagione balneare 2025.
Il fatto che praticamente tutte le spiagge monitorate abbiano ottenuto la classificazione massima di “Eccellente” posiziona la Puglia ai vertici nazionali. Non a caso, per il quarto anno consecutivo la nostra regione si conferma prima in Italia per qualità delle acque di balneazione. A titolo di confronto, regioni come Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Toscana seguono in classifica con percentuali di acque eccellenti leggermente inferiori. Questo primato pugliese è motivo di orgoglio e testimonia l’efficacia delle politiche ambientali adottate sul territorio.
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Le autorità regionali hanno espresso soddisfazione per i risultati. Il Presidente della Regione ha sottolineato come questo successo sia frutto di un grande lavoro di squadra: dal monitoraggio continuo svolto da ARPA Puglia, all’efficienza dei depuratori gestiti dall’Acquedotto Pugliese, fino all’impegno di cittadini e amministrazioni locali nel tutelare il mare. Anche l’Assessorato all’Ambiente ha evidenziato che un mare così pulito garantisce un’offerta turistica sicura e di alta qualità, rimarcando il legame stretto tra la salute dell’ecosistema marino e lo sviluppo economico e turistico della regione. In attesa di eventuali conferme a livello nazionale, i pugliesi possono già contare su un mare splendido e controllato, pronto ad accogliere bagnanti e turisti.
Prima di approfondire le implicazioni di questi dati eccellenti, è utile capire meglio cosa significano esattamente le diverse classificazioni della qualità delle acque di balneazione e come vengono determinate.
Classificazione della qualità delle acque: cosa significano “Eccellente” e “Buona”
La qualità di un tratto di mare destinato alla balneazione viene determinata attraverso analisi periodiche su campioni d’acqua, in particolare misurando la presenza di batteri indicatori di contaminazione fecale (come Escherichia coli ed enterococchi intestinali). In base ai risultati di questi monitoraggi, ogni punto di prelievo viene classificato annualmente secondo quattro livelli previsti dalle normative europee e nazionali: Eccellente, Buono, Sufficiente e Scarso. Questa classificazione si basa tipicamente sui dati raccolti negli ultimi quattro anni, in modo da garantire una valutazione robusta e non influenzata da episodici fenomeni temporanei.
Di seguito spieghiamo il significato di ciascun livello di qualità:
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Eccellente: indica la classe più alta di qualità. Le acque che ottengono questo giudizio presentano concentrazioni estremamente basse di batteri e risultano costantemente pulite nel corso degli anni. In pratica, un’acqua “eccellente” offre garanzie massime di balneabilità: il rischio di contaminazione per i bagnanti è pressoché nullo grazie a valori di gran lunga migliori dei requisiti minimi.
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Buono: una classificazione “buona” segnala che la qualità dell’acqua è comunque alta, seppur con parametri microbiologici leggermente superiori rispetto a quelli delle acque eccellenti. Si tratta di acque perfettamente balneabili e sicure, che soddisfano ampiamente gli standard di legge. Una piccola differenza nei dati – ad esempio qualche rilevazione con valori un po’ più elevati, ma sempre entro limiti consentiti – può far rientrare un sito in questa categoria anziché in quella superiore.
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Sufficiente: questo livello rappresenta la soglia minima di qualità affinché un’acqua sia considerata adatta alla balneazione. Le acque classificate come sufficienti rispettano i valori limite normativi, ma con margini ridotti. Potrebbero aver registrato occasionalmente delle concentrazioni di batteri vicine ai limiti di legge. Pur essendo generalmente balneabili, richiedono maggiore attenzione e monitoraggi più frequenti per assicurare che non peggiorino. Le autorità possono raccomandare cautela in caso di condizioni particolari (ad esempio dopo forti piogge) su tratti “sufficienti”.
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Scarso: è la classificazione peggiore. Indica che l’acqua non soddisfa i requisiti minimi di qualità: in questi casi le concentrazioni di contaminanti superano le soglie di legge con troppa frequenza. Un sito classificato come “scarso” viene in genere soggetto a divieto di balneazione finché la situazione non migliora in modo stabile. Questo avviene tipicamente in zone con problemi di inquinamento non risolti, dove è necessario intervenire con misure correttive (come potenziamento dei depuratori, bonifiche, divieti di scarico) prima di poter tornare a fare il bagno in sicurezza.
Nel caso della Puglia, è importante evidenziare che per il 2025 nessun punto di balneazione ricade nelle ultime due categorie (sufficiente o scarso). Ciò significa che su tutta la costa pugliese non vi sono tratti di mare con qualità appena accettabile o, peggio, inadeguata: ovunque l’acqua è ben oltre la sufficienza. La stragrande maggioranza, come visto, raggiunge addirittura l’eccellenza, e solo quei tre tratti particolari hanno ricevuto un giudizio “buono” anziché eccellente. Peraltro, anche questa piccolissima minoranza con qualità buona si trova comunque in condizioni di sicurezza: spesso tali situazioni si riscontrano in prossimità di foci di fiumi o di impianti di scarico, dove è fisiologico rilevare valori un po’ più elevati di batteri, ma grazie ai controlli e ai sistemi di depurazione moderni tali valori restano contenuti entro i limiti normativi.
Comprendere queste classificazioni aiuta a dare il giusto peso ai risultati di ARPA Puglia: avere quasi tutto il litorale in classe eccellente non è un fatto scontato e garantisce ai cittadini e ai turisti un livello di qualità dell’ambiente marino tra i più alti possibili. Ma perché questa eccellenza è così importante per la Puglia e in che modo incide sul turismo e sull’economia locale? Lo vediamo nelle sezioni seguenti.
Influenza della qualità del mare sul turismo balneare
Il mare pulito è da sempre uno dei fattori chiave nel determinare l’attrattività di una destinazione turistica costiera. Nel caso della Puglia, l’eccellenza delle acque marine rappresenta un valore aggiunto fondamentale per il turismo balneare. Quando i visitatori pianificano le vacanze estive, spesso scelgono le mete anche in base alla limpidezza e alla salubrità del mare: sapere che le spiagge pugliesi offrono acque cristalline e sicure conferisce alla regione un forte vantaggio competitivo.
Per i bagnanti – siano essi turisti provenienti da altre regioni o dall’estero, oppure cittadini pugliesi in gita lungo la costa – poter fare il bagno in un’acqua di qualità eccellente significa vivere un’esperienza migliore sotto molti aspetti. Dal punto di vista della salute, il rischio di contrarre infezioni o irritazioni cutanee dovute a eventuali agenti patogeni è estremamente basso in acque così pulite. Dal punto di vista del piacere e del comfort, nuotare in un mare limpido, senza odori sgradevoli né residui di inquinamento, rende la giornata in spiaggia molto più piacevole. Pensiamo ad attività come lo snorkeling o le immersioni subacquee: la limpidezza dell’acqua consente di ammirare i fondali e la fauna marina, incrementando l’appeal per gli appassionati.
Mare pulito e attrattiva turistica
Non è un caso che Puglia ogni anno ottenga numerosi riconoscimenti per le sue spiagge. Ad esempio, nel 2024 ben 24 località pugliesi hanno ottenuto la Bandiera Blu, un premio internazionale assegnato alle spiagge che rispettano rigorosi criteri di qualità, tra cui la pulizia delle acque. Questo colloca la Puglia ai primi posti anche per numero di spiagge premiate in Italia. Tali riconoscimenti sono spesso citati nelle guide turistiche e nei media, e contribuiscono a creare nell’immaginario collettivo l’idea di una Puglia come terra di mare incontaminato. Il risultato? Sempre più turisti scelgono le coste pugliesi per le loro vacanze estive, sapendo di poter contare su un mare dalle tonalità turchesi e dai parametri igienico-sanitari eccellenti.
Le scelte dei bagnanti informati
La qualità delle acque influenza direttamente anche le scelte dei bagnanti sul posto. Immaginiamo un turista itinerante che esplora diverse spiagge pugliesi: di fronte a più opzioni, sarà naturalmente portato a preferire luoghi rinomati per la loro pulizia. Nel nostro caso, con il 99,7% di coste eccellenti, praticamente ogni angolo della Puglia marittima offre garanzie di mare pulito. Questo significa che chi soggiorna in regioni come il Gargano, il Salento, la zona di Bari o il Golfo di Taranto può spostarsi liberamente lungo la costa senza timore di trovare acque sporche. Solo in casi molto limitati – ad esempio nei pressi delle foci fluviali menzionate – si potrebbe incontrare un tratto classificato “buono” invece che “eccellente”. In tali frangenti, un bagnante particolarmente esigente potrebbe semplicemente scegliere di fare il bagno qualche centinaio di metri più in là, trovando comunque un’acqua eccellente; ma, in generale, anche restando in un punto “buono” non avrà problemi di balneazione.
Va aggiunto che l’informazione sulla qualità del mare è sempre più accessibile al pubblico (come vedremo), e molti turisti informati consultano i dati ARPA o le app dedicate prima di recarsi in spiaggia. Sapere che la Puglia mostra costantemente bollini verdi sulle mappe della balneazione incoraggia famiglie, giovani e anziani a scegliere questa regione per il proprio relax estivo, con la tranquillità di chi sa che la natura li accoglierà al meglio. Questo stato di eccellenza ambientale, però, non ha ripercussioni positive solo sull’esperienza individuale dei bagnanti, ma si riflette in maniera più ampia sull’economia locale.
Impatto sull’economia locale
Il turismo balneare è uno dei pilastri dell’economia pugliese, soprattutto nelle aree costiere. La presenza di acque marine pulitissime ed ecosistemi costieri in salute costituisce un volano per l’economia locale, generando un circolo virtuoso. Infatti, mare pulito = più turismo, e più turismo significa maggiori entrate e opportunità lavorative per la popolazione locale.
Benefici economici di un mare eccellente
Quando una località costiera può vantare spiagge con acque eccellenti, diventa più facile per le strutture ricettive (hotel, villaggi turistici, B&B, campeggi) e per gli stabilimenti balneari attrarre clientela. Molti turisti sono disposti a percorrere più chilometri o a pagare qualcosa in più pur di soggiornare vicino a un mare rinomato per la sua limpidezza. Ciò si traduce in maggiori prenotazioni nelle strutture alberghiere, più clienti per ristoranti e locali sul mare, e un indotto che coinvolge anche negozi, servizi turistici, tour operator che organizzano escursioni in barca, attività di diving, etc. In sostanza, l’ottima qualità dell’acqua funge da “certificato naturale” che aumenta il valore dell’offerta turistica del territorio.
In Puglia abbiamo visto, negli ultimi anni, una crescita significativa del flusso turistico estivo, e buona parte del merito va attribuita proprio alla reputazione ambientale della regione. Il passaparola tra viaggiatori – amplificato dai social network dove vengono condivise foto di acque turchesi e spiagge incontaminate – attira nuovi visitatori ogni stagione. Località come le Maldive del Salento (Pescoluse), le Isole Tremiti, Polignano a Mare, Ostuni o Porto Cesareo sono diventate iconiche non solo per la bellezza paesaggistica ma anche per la trasparenza del loro mare. Questa fama globale porta benefici economici considerevoli: aumentano gli introiti per le imprese locali e si creano nuovi posti di lavoro stagionali per soddisfare la domanda crescente.
Evitare i costi di un mare inquinato
D’altro canto, mantenere alta la qualità delle acque significa anche evitare i costi che un eventuale inquinamento comporterebbe. Basti pensare agli effetti negativi che avrebbe un improvviso divieto di balneazione su una spiaggia in piena stagione: turisti che disdicono le prenotazioni o si spostano altrove, stabilimenti che perdono incassi giornalieri, un danno d’immagine che può persistere nel tempo. Fortunatamente, grazie al monitoraggio continuo e alle opere di prevenzione ambientale, la Puglia riesce a prevenire in larga misura questi episodi critici. Ogni euro investito in depuratori, controlli e sensibilizzazione ambientale è un euro investito anche a tutela dell’economia turistica regionale.
Un mare pulito sostiene anche altri settori: la pesca, ad esempio, beneficia indirettamente di acque non inquinate, poiché gli stock ittici vivono in un habitat più sano. Inoltre, una costa ben tenuta attrae non solo il turismo balneare tradizionale ma anche forme di turismo alternative come l’ecoturismo, il turismo sportivo (pensiamo a chi pratica kite-surf, vela, canoa in mare aperto) e il turismo termale o del benessere (in zone dove sono presenti sorgenti marine utilizzate a scopo terapeutico). Tutti questi fattori concorrono a diversificare e rafforzare l’economia delle comunità costiere pugliesi.
Monitoraggio costante e prevenzione per mantenere le acque pulite
Raggiungere – e soprattutto mantenere – standard così elevati di qualità delle acque richiede un impegno continuo sul fronte del monitoraggio ambientale e della prevenzione dell’inquinamento. In Puglia, il sistema di controllo delle acque di balneazione è collaudato e vede in prima linea l’ARPA Puglia. L’agenzia regionale esegue campionamenti periodici in tutti i punti di balneazione ufficialmente censiti: le analisi iniziano già prima dell’apertura della stagione (tipicamente in primavera) e proseguono a cadenza regolare durante tutta l’estate, secondo quanto previsto dalla normativa (che generalmente stabilisce controlli mensili o quindicinali, intensificati se necessario).
Il monitoraggio scientifico di ARPA
Ogni campione prelevato viene analizzato in laboratorio per rilevare la concentrazione di batteri come E. coli ed enterococchi. Questi microorganismi, normalmente presenti nell’intestino umano e animale, sono utilizzati come indicatori: se vengono trovati in quantità elevate in acqua marina, significa che c’è stata una contaminazione fecale (ad esempio da scarichi civili non depurati o da reflui agricoli trasportati dai fiumi). ARPA Puglia tiene traccia puntuale di tutti i risultati; se mai uno di essi dovesse superare i limiti di sicurezza, viene immediatamente informata la competente Autorità sanitaria locale e il Comune interessato, che può emettere un divieto temporaneo di balneazione in attesa di ulteriori analisi. In aggiunta, si cerca subito di individuare la causa del picco di inquinamento per risolverla (ad esempio, riparando una condotta fognaria rotta o attenuando uno sversamento anomalo).
Prevenzione e sistemi di depurazione
Nel panorama attuale, questi episodi in Puglia sono rari e per lo più limitati a situazioni eccezionali (come dopo precipitazioni intense che possono dilavare a mare acque di scorrimento superficiale). Il merito va anche alle efficaci misure di prevenzione ambientale messe in campo. Un ruolo cruciale lo gioca il sistema di depurazione delle acque reflue: grazie agli investimenti degli ultimi decenni, la Puglia dispone di numerosi impianti di depurazione moderni e performanti, gestiti in gran parte dall’Acquedotto Pugliese (AQP). Questi impianti trattano le acque di scarico urbane prima di rilasciarle nell’ambiente, abbattendo la carica batterica e i nutrienti inquinanti. Il fatto che persino un punto come la “fogna di Molfetta” oggi sia classificato in qualità buona indica che il depuratore di quell’area sta svolgendo un lavoro efficace: eventuali residui presenti dopo la depurazione non compromettono la balneabilità.
La prevenzione passa anche attraverso una pianificazione attenta del territorio. Evitare di costruire troppo vicino alle coste, proteggere le zone umide e le foci dei fiumi (che fungono da filtri naturali) e gestire in modo sostenibile l’agricoltura nell’entroterra sono tutte azioni che contribuiscono a ridurre l’apporto di inquinanti al mare. ARPA Puglia, in collaborazione con le altre istituzioni (come Capitanerie di Porto, ASL, amministrazioni comunali e forze dell’ordine), vigila anche su scarichi illegali o comportamenti illeciti che possano arrecare danno all’ecosistema marino. Ad esempio, viene monitorato che non vi siano sversamenti di liquami non autorizzati, che le navi rispettino le norme sullo scarico delle acque di zavorra o reflue, e che le aziende potenzialmente inquinanti adottino sistemi di trattamento adeguati per i loro effluenti.
Tutta questa rete di controlli e prevenzione ha come fine ultimo non solo di rispondere prontamente a eventuali emergenze, ma soprattutto di evitare che i problemi si presentino. L’obiettivo ideale, infatti, è che ogni campionamento risulti nei parametri, così da non dover mai esporre cartelli di divieto di balneazione. I risultati eccellenti conseguiti in Puglia dimostrano che questa strategia funziona: la combinazione di monitoraggio scientifico, buone pratiche gestionali e sensibilità ambientale diffusa porta ad avere un mare pulito anno dopo anno.
Consigli pratici: come verificare la qualità del mare
Alla luce di quanto detto, è comprensibile che i frequentatori delle spiagge vogliano informarsi sullo stato del mare, per scegliere con consapevolezza dove tuffarsi. In Puglia, come abbiamo visto, si può stare piuttosto tranquilli data l’uniforme alta qualità delle acque, ma è sempre buona abitudine verificare le informazioni più aggiornate, specialmente se ci si trova in una zona che non si conosce. Ecco alcuni consigli pratici per controllare la qualità del mare prima di organizzare una giornata in spiaggia:
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Consultare le fonti ufficiali online: Il primo passo è visitare il sito web di ARPA Puglia, dove sono pubblicati i dati e le mappe della balneazione. Sul portale dell’Agenzia è possibile visualizzare la classificazione di ogni punto di monitoraggio lungo la costa pugliese e spesso anche eventuali avvisi o note (ad esempio se un campionamento ha superato i limiti o se c’è un divieto temporaneo in vigore). Esiste anche un Portale nazionale delle acque di balneazione, a cura del Ministero della Salute, dove selezionando la regione e il comune si possono trovare le informazioni aggiornate sulla qualità dell’acqua di ogni spiaggia monitorata in Italia.
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Verificare la segnaletica in loco: Una volta giunti in spiaggia, fare attenzione all’eventuale cartellonistica informativa. Le amministrazioni comunali, in conformità alla legge, espongono presso le spiagge frequentate un cartello che riporta la classificazione dell’acqua (in genere indicando se è eccellente, buona, sufficiente o scarsa) e segnala se ci sono divieti di balneazione. Questo cartello viene aggiornato all’inizio di ogni stagione con i dati più recenti. Dunque, guardandolo, il bagnante può subito sapere in che classe ricade quel tratto di mare. In Puglia, come detto, troverà quasi ovunque l’indicazione “eccellente”.
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Informarsi tramite app o notiziari locali: In mancanza di consultazione diretta dei siti web, ci si può affidare alle notizie fornite dalla stampa locale o da applicazioni mobile dedicate all’ambiente marino. Spesso, giornali online regionali pubblicano articoli (soprattutto a inizio stagione estiva) sulla qualità del mare nelle varie zone, evidenziando eccellenze ed eventuali criticità. Esistono anche app o servizi di messaggistica (talvolta messi a disposizione dalle stesse ARPA o dagli enti turistici) che inviano aggiornamenti sulla balneabilità. Iscriversi a questi servizi può essere utile per ricevere in tempo reale notifiche, ad esempio, di un divieto temporaneo in una certa località, così da potersi organizzare di conseguenza.
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Preferire spiagge con certificazioni ambientali: Come accennato, le Bandiere Blu sono un ottimo indicatore indiretto della qualità del mare. Scegliere una spiaggia Bandiera Blu significa quasi certamente trovare acque eccellenti, oltre a servizi adeguati e una buona gestione ambientale. La Puglia, con le sue numerose Bandiere Blu, offre molte opzioni in tal senso: optare per questi lidi può dare un’ulteriore tranquillità a chi desidera il meglio.
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Tenere conto delle condizioni meteo recenti: Anche senza uno strumento informativo specifico, un bagnante accorto può valutare alcuni aspetti pratici. Ad esempio, se ci sono state forti piogge nei giorni precedenti, potrebbe essere prudente evitare la balneazione nei pressi della foce di un canale o di un fiume immediatamente dopo l’evento, poiché il deflusso delle acque piovane può trascinare a mare impurità dagli affluenti. In generale, se l’acqua appare insolitamente torbida o presenta cattivo odore in un punto dove di solito è limpida, può valere la pena spostarsi più a largo o scegliere un’altra spiaggia nelle vicinanze, e nel frattempo segnalare la situazione alle autorità locali per un controllo.
In conclusione, l’estate 2025 si prospetta in Puglia all’insegna di un mare splendido non solo alla vista ma anche nei fatti, certificato dai dati scientifici. La quasi totalità delle acque di balneazione eccellenti è il frutto di impegno, investimenti e attenzione continua verso l’ambiente marino. Ciò garantisce non solo la salute dei cittadini e dei turisti che faranno il bagno, ma anche un forte impulso positivo al turismo e all’economia locale. Sapere di poter contare su un mare pulito è un elemento che rende più serena e piacevole la vacanza di ognuno.