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Tradizioni che vanno avanti da decenni sono state annullate e noi quest’anno le vivremo solo nei nostri ricordi… ma sentiremo lo stesso le canzoni, vedremo lo stesso le strade piene di illuminazioni, sentiremo ugualmente l’odore di panino con sosizza arrustuta, di calzoni appena fritti e di pizzette appena sfornate e sapete perché? Semplicemente perché la festa di San Francesco per i turrettari è un sentimento.
La festa patronale dedicata a San Francesco di Paola è uno degli eventi tradizionali di Torretta di Crucoli, un paesino in provincia di Crotone.
Ogni anno nei giorni 26, 27 e 28 Aprile tutta la comunità del paese è riunita in festa tra giostre, fiere e decorazioni luminose. Il tempo per tre giorni sembra fermarsi con i fuorisede che tornano, le scuole che chiudono e i nuovi volti in paese, sembra quasi di sentire il sentimento di festa nell’aria, tra le voci, i canti, il sole cocente e il profumo di cibo che avvolge il nostro bellissimo Lungomare.
Non tutti conoscono la nostra tradizione e perciò ora entriamo nel vivo di questa celebrazione per far capire a coloro che non l’hanno mai vissuta come sono suddivisi gli eventi durante le giornate e perché no… anche per far in modo che qualcuno, spinto dalla curiosità, chieda casualmente dei giorni di ferie proprio in quei giorni.
I festeggiamenti cominciano il 26 con la serata Cantabimbo nella quale si esibiscono tanti giovanissimi cantanti tra gli applausi di genitori e amici che li sostengono sotto al palco.
Il mattino seguente non può mancare lo shopping vista mare che regala Torretta con l’annuale fiera dove venditori e paninoteche ambulanti si stanziano sul Lungomare Kennedy che diventa il luogo di incontro di tutti i paesani ma anche di coloro che provengono dai paesi affianco; alla sera, sul palco in Piazza Matteotti, si accendono i riflettori sul gruppo o sul cantante ingaggiato dal comune e mentre in piazza rimbombano gli applausi e la voce della gente che canta e balla sotto al palco, nel frattempo alla fine del Lungomare, vicino alle scuole medie, i più giovani si divertono sugli autoscontri, sul tagadà e sulle altre giostre presenti.
La celebrazione religiosa si tiene l’ultimo giorno, il 28 aprile, con una solenne messa tenuta proprio nella chiesa dedicata al Santo per poi prendere parte alla processione con a capo la Banda Musicale e le maggiori autorità cittadine insieme al Don; così San Francesco viene accompagnato e seguito dalla scia fedeli per le strade di tutto il paese fino a raggiungere la parte sud del lungomare, ed è proprio là che avviene la parte più importante ed emozionante della processione: la statua del Santo viene portata in barca sul mare per ricordare il traghettamento miracoloso che San Francesco di Paola operò usando il suo mantello come vela per attraversare lo stretto di Messina. Questo momento si conclude tra i fuochi d’artificio e tra gli applausi di tutta la comunità prima che San Francesco venga riportato nella sua teca. Nel pomeriggio in Piazza c’è il momento dell’”incanto” organizzato dal Comitato che consiste sostanzialmente in un’asta dei prodotti enogastronomici e tipici offerti dalle aziende locali ma anche oggetti donati dai privati e dai cittadini. Al calar del sole, come il giorno precedente, anche l’ultima sera prevede una serata con ospite finché, allo scoccare della mezzanotte, il lungomare si riempie per assistere allo spettacolo pirotecnico che segna la fine ufficiale dei festeggiamenti con i tre spari finali.
Una festa semplice ma grande allo stesso tempo, grande come il cuore di questo paese. Anche se saremo tutti distanti fisicamente da quella Piazza e da quel Lungomare, anche se ci farà male sapere che non ci sarà la processione, ci farà male vedere le strade deserte e il lungomare senza le bancarelle, in fin dei conti non importa quanto saremo lontani in quei magici tre giorni di fine Aprile, il festeggiamento rimane vivo all’interno del cuore di ognuno di noi che in quel lasso di tempo sentirà la malinconia che ci causa l’assenza della nostra festa preferita. E forse questo ci porterà a comprendere come tutte le cose siano necessarie, come niente dovrebbe essere dato per scontato e quanto possiamo comunque essere uniti a distanza ricordando i bei momenti che abbiamo vissuto negli anni precedenti e di quanti ne vivremo ancora negli anni a venire durante i giorni più magici che vive il nostro amato paese, Torretta.
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